Il contenzioso per lo studentato mai costruito a San Bevignate pesa sui bilanci Adisu per oltre 760mila euro. Tanto risulta accantonato anche nel 2019 al fondo rischi. Il valore complessivo della causa è stimato in 1,5 milioni. Il pericolo di “sconfitta” a carico dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio è definita “medio” stando a un’ultima analisi del maggio scorso.
Come scrive il Corriere dell’Umbria, è tutto scritto nel bilancio consuntivo 2019 dell’Adisu, che chiude il 2019 con un risultato di amministrazione di 16.062.517 euro e una posizione di cassa positiva per 5.929.532,27, in incremento di 1.104.265,66 euro rispetto alla fase iniziale. Nei documenti viene ricostruito il “fondo rischi per spese legali”, costituito con l’avanzo di amministrazione 2014, non utilizzato negli esercizi successivi, “pur permanendo le motivazioni che hanno condotto alla sua costituzione ed è pertanto confluito nell’ambito dell’avanzo di amministrazione accantonato del 2018”. Sulla base di una ricognizione del contenzioso l’importo originariamente stabilito in 30.000 euro è stato integrato fino al raggiungimento di 765.000 euro ed è stato accantonato (non riscritto) nel 2019. La ricognizione è stata realizzata anche mediante il parere espresso dall’avvocato Daniele Spinelli nell’aprile 2019 e successivamente integrato . Il grado “di rischio di soccombenza” nel contenzioso è “medio”, mentre è “bassa” la probabilità che gli oneri a carico dell’agenzia si concretizzino nell’esercizio in corso. L’ammontare complessivo del contenzioso è stato quantificato in circa 1.500.000 euro. Da qui anche “per l’esercizio 2019 si è stabilito di confermare l’accantonamento al fondo rischi spese legali sulla base della ricognizione del contenzioso esistente a carico dell’ente formatosi negli esercizi precedenti”. Il 12 febbraio scorso il Consiglio di Stato ha messo la parola fine sull’edificazione dello studentato. Con apposita sentenza ha reso definitivamente “legittimo” il parere contrario della Soprintendenza sulla costruzione di un immobile a due passi dalla chiesa dei templari. Una pietra tombale sul progetto delle camere davanti a uno dei monumenti simbolo della città conosciuto a livello internazionale. L’appalto iniziale era di quasi 12 milioni di euro. La società vincitrice dell’appalto ha annunciato il risarcimento danni. E’ in corso anche una causa civile da 100 mila euro per le opere avviate e poi stoppate dopo l’avvio dell’iter giudiziario-amministrativo. Ma è il contenzioso economico quello che più preoccupa, dopo la stima legale e il no definitivo del Consiglio di Stato.