L’europarlamentare: legge fatta male che rischia di mettere in seria difficoltà imprese, agricoltori e cittadini
“L’approvazione della Legge sul Ripristino della Natura rappresenta una delusione perché non si tiene conto degli effetti sociali ed economici per i paesi membri”. Con queste parole l’eurodeputata Francesca Peppucci, esponente di Forza Italia e membro del Gruppo del Partito Popolare Europeo (FI-Gruppo PPE), commenta l’esito della votazione in plenaria sulla Restoration Law, in Italia “Ripristino della Natura”.
“Una legge i cui obiettivi sono condivisibili, ma di difficilissima attuazione. Una legge che rischia di mettere in seria difficoltà imprese, agricoltori e cittadini. Preoccupazioni già espresse da ben tre commissioni che hanno votato contro al testo proposto dalla Commissione europea.
Abbiamo chiesto di ritirare il testo e di depositarne uno nuovo – ha proseguito Peppucci – chiedendo obiettivi di tutela ambientale che siano realmente realizzabili senza mettere nuovi vincoli e obblighi in agricoltura, pesca e silvicoltura. Ad esempio, la riduzione delle superfici coltivabili, comporterà una maggiore attività di agricoltura in altre parti del mondo, con standard sociali ed ambientali inferiori ai nostri. Una legge che costerà tantissimo all’Italia e alla quale la Commissione non ha chiarito con quali fondi finanziare. Un regolamento che non ha valutato le conseguenze del conflitto Russia-Ucraina perché il vice Presidente della Commissione Timmermans si è rifiutato di fornire una valutazione di impatto aggiornata alle conseguenze economico – sociale.”.
“In fase dei negoziati con i paesi membri lavoreremo per ridurre quanto più possibile le conseguenze sociali ed economiche indesiderate – ha dichiarato l’onorevole Peppucci – come Gruppo PPE agiremo per garantire coerenza tra la legge e la normativa ambientale esistente e monitoraggio sui prezzi dei generi alimentari e sulla diffusione delle energie rinnovabili e dei progetti edilizi”.