Sulla questione, visto che si tratta di soldi pubblici, si attende la sentenza della Corte dei Conti
Almeno un milione di euro, una stima data dall’incrocio fra consumi, costi e anni di bollette mai pagate da chi ne ha usufruito nel momento in cui la consumava.
Cifra ragguardevole. Si tratti di soldi pubblici, e proprio per questo, per verificare l’eventuale spreco di risorse dei contribuenti, è scesa in campo la Corte dei Conti che a proposito ha fatto controlli sull’appalto per la gestione del bar dell’ospedale. Un appalto che, tra le varie voci, prevedeva anche il pagamento delle utenze tra cui quella della corrente elettrica.
Ma a dieci anni dall’inizio del rapporto tra l’azienda ospedaliera e la cooperativa vincitrice del bando,, si è scoperto che la corrente sarebbe stata regolarmente pagata dall’azienda ospedaliera ma senza che la cooperativa versasse il corrispettivo dovuto.
I protagonisti di questa vicenda sono l’azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia e i gestori del bar del nosocomio – una Spa – che, per l’ultimo decennio, avrebbero usufruito della corrente elettrica dall’allaccio dell’ospedale stesso, senza installare un contatore proprio.
E così al momento risulta che l’ospedale ha regolarmente pagato il consumo di corrente ma senza mai ottenere il corrispettivo dalla cooperativa.
Della questione, vista la consistente cifra, è stata interessata la Procura della Repubblica. L’ufficio guidato da Raffaele Cantone ha svolto tutti gli accertamenti del caso, consultando carte e termini dell’accordo a suo tempo preso tra azienda ospedaliera e cooperativa, giungendo alla conclusione che non vi sarebbero profili di natura penale da perseguire.
Al punto che ci sarebbe una richiesta di archiviazione avanzata al giudice.
Ma, contemporaneamente, trasferendo tutto l’incartamento alla Corte dei Conti per gli accertamenti del caso, sarà ora la magistratura contabile a stabilire come muoversi.
Ma, secondo quanto si apprende, azienda ospedaliera e cooperativa avrebbero raggiunto l’accordo di restituzione di circa la metà del milione stimato attraverso pagamenti rateali. Ma, essendo sempre soldi di interesse pubblico, probabilmente c’è da verificare anche la correttezza di questa operazione.