E’ indispensabile che ogni “soggetto sociale” si faccia sentinella
di AMAR
Da oltre un secolo, gran parte del destino economico, civile, occupazionale della bassa Umbria (Terni, Narni, Spoleto, Sud Valnerina), è stato e continua ad essere legato alle vicende societarie del grande Polo siderurgico. Abbiamo avuto una componente importante nel settore chimico decaduto ed oggi in fase di ripresa. L’azienda pilota è sempre stata l’Acciaieria che, durante gli ultimi decenni, ha attraversato periodi in altalena tra pubblico e privato, con differenti ruoli e dimensioni produttive.
Attualmente, la struttura gestionale appare stabilizzata, ma la posizione strategica del Polo siderurgico continua a richiedere la massima e responsabile attenzione da parte delle Istituzioni, delle Organizzazioni sociali, delle Forze economiche, dell’opinione pubblica locale e regionale. Nessuna disattenzione è ammessa, stante l’essenzialità del processo di sviluppo della fabbrica nel contesto generale del comprensorio e dell’Umbria.
L’evoluzione della siderurgia italiana (seconda per dimensione in Europa) è attualmente legata alla definizione del Piano nazionale. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha illustrato le linee di indirizzo del documento programmatico. Il Piano ha 4 Poli complementari: A Nord, la numerosa e moderna rete del cosiddetto “acciaio pulito”, tecnologicamente ristrutturata; al Centro, Terni con i suoi acciai speciali e Piombino in via di riconversione societaria; a Sud, ovviamente, Taranto del quale è nota la dimensione operativa e problematica. A Terni, si è in attesa dell’ormai imminente documento di programma che traccerà il percorso del breve e medio periodo. E chissà che dica qualcosa pure sul “sogno infranto” del magnetico.
Dunque, si stanno per definire i contenuti ed i contorni programmatici della manifattura dell’acciaio e quindi l’attenzione richiesta dev’essere massima e fortemente incisiva. Sarebbe quindi il caso di aprire un confronto partecipativo per coinvolgere tutte le componenti attive della collettività, in parallelo al dibattito nelle sedi istituzionali. Il Consiglio comunale ternano in primis, per conoscere le posizioni propositive delle componenti, della Giunta e del Primo cittadino.
Esiste, in non remota prospettiva, la nuova dimensione dell’acciaio green verso la quale occorrerà indirizzare i propri obiettivi se si vuole fornire un impulso reale alla politica di riduzione delle emissioni che stanno provocando il cambiamento climatico. Su questo terreno, c’è da affrontare la grande “avventura” eco sostenibile che trasformi l’odierno impatto ingombrante della filiera siderurgica in una presenza rispettosa della salute umana.
Terni e il territorio attorno ben conoscono la questione degli effetti collaterali causati dall’Acciaieria e l’interesse ad ogni proposta di salvaguardia ambientale assume carattere primario. Si tratta di una faccenda complicata che richiede interventi di raccordo tra le esigenze economiche delle imprese e i diritti esistenziali della popolazione; impone, soprattutto a chi governa il livello locale, la coerente espressione delle capacità amministrative.