Il decreto legge per il pagamento dei debiti delle P.A. alle imprese ”consentirà di far ripartire più rapidamente la domanda interna dalla seconda meta’ dell’anno in corso”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli nel corso dell’audizione davanti alle commissioni speciali di Camera e Senato sulla nota di variazione del Def. Grilli ha poi spiegato che anche con il peggioramento dello 0,5% del rapporto debito/Pil stimato come effetto di tale norma ”gli obiettivi di di saldo strutturale dovrebbero essere comunque raggiunti”.
Il governo, ha proseguito Grilli ”ritiene che il Paese possa comunque uscire dalle procedure di deficit eccessivo”. Si resterà insomma ”sotto la soglia del 3%, che resta un limite invalicabile. Il peggioramento dello 0,5% porterebbe il deficit al 2,9% del Pil”. ”E’ pericoloso, ha aggiunto Grilli, introdurre il principio che le banche non vadano pagate, perché così la potenzialità delle imprese di essere finanziate dalle banche sparisce.
Pensiamo a una sequenzialità dell’operazione: prima dare liquidita’ alle imprese e poi alle banche, sia chiaro non in quanto tali ma come rimborso dopo che queste hanno anticipato il pagamento di fatture”.
”Penso – ha detto ancora Grilli – che si dovranno prendere misure che sono allo studio del ministero e che interessano tutti i livelli dell’amministrazione: centrale, locale e sanità. L’idea è quello di un allentanamento dal patto di stabilità interno dei Comuni”. ”Pensiamo di consentire il pagamento dei debiti dei Comuni sulla base dei loro avanzi di gestione, oppure in assenza, estendere la cassa sottoforma di prestiti a lungo termine – ha spiegato il ministro -. Lo stesso approccio si avra’ per la spesa sanitaria”.
“Per quanto riguarda le priorità di pagamento, ha concluso Grilli, si dovrebbe procedere con ”un ordine dei pagamenti cronologico a parità di privilegio di credito”.