“Da Arvedi nessun miglioramento. Ancora alte concentrazioni di cromo, nichel e metalli pesanti”
L’assessore all’Ambiente del Comune di Terni, Mascia Aniello, con un post nella sua pagina Facebook, ha annunciato di aver iniziato a valutare i documenti disponibili in Comune concernenti le Acciaierie Arvedi-AST.
Al vaglio dell’assessore ci sono le emissioni delle acciaierie nell’ambiente. “A 18 mesi dal passaggio al Gruppo Arvedi – scrive Aniello – le concentrazioni di cromo, nichel e altri metalli pesanti in aria/suoli restano tuttora lontanissime da quel che pretendiamo per la qualità della vita dei lavoratori e dei residenti ternani”.
“Le analisi del fiume Nera – ha aggiunto l’assessore -, dopo i depuratori Arvedi-AST, mostrano dei tassi inaccettabili di metalli nelle acque. Gli ‘Studi Sentieri’ del Ministero della Salute, nonché altre ricerche accademiche, sono altrettanto severe sul rischio da prolungata esposizione.
Abbiamo inoltre ricevuto forti lamentele per le condizioni operative in cui si trovano ad agire numerosi dipendenti delle Acciaierie, in particolare di alcuni settori specifici, aree critiche certamente ben conosciute alla proprietà e alle Autorità di controllo”.
La responsabile dell’Ambiente a Palazzo Spada ha poi annunciato l’invio di “una lettera cogente alla Proprietà, affinché, preso atto della situazione e senza ulteriori indugi, essa investa quanto necessario per ridurre significativamente le emissioni nell’aria, nei suoli e nelle acque, riducendo al minimo o azzerando i conferimenti nella discarica-colabrodo di Pentima-Valle, facendo esclusivamente quel che si farebbe per tenere pulita casa propria: aggiornando gli impianti e migliorando le tecnologie”.
Al contempo ha annunciato “una seconda lettera, indirizzata alla Regione Umbria, affinché venga urgentemente revisionata l’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2019, documento che, come il precedente del 2010, non ha cambiato di una virgola lo stato dell’arte, tanto che, solo a titolo di esempio, sono ben 13 anni che le AIA chiedono il recupero delle scorie senza riuscirvi, tacendo poi dei fanghi e degli altri veleni abbancati tra i vocaboli Pentima e Valle.
Chiederemo con la medesima missiva che, per le note ragioni, venga individuato un nuovo sito di discarica siderurgica al di fuori della Conca Ternana”.
Una terza lettera verrà inviata all’ASL 2, “affinché riprenda subito gli studi sulla contaminazione alimentare da metalli pesanti e diossine-PCB, studi che abbiamo appreso esser stati interrotti immotivatamente anni fa”.
“Una quarta lettera – ha concluso Mascia Aniello – sarà inviata al Governo e alle Autorità preposte, affinché siano definitivamente accertate e sanzionate le responsabilità dell’ammorbamento da metalli nella Conca Ternana, chiamando pertanto gli autori a risponderne a ogni livello, conformemente alle norme basate sul principio europeo ‘Chi inquina paga’ (direttiva 2004/35/CE e seguenti)”.