Molte le presenze per la giornata conclusiva de L’arte è mobile “anche se, stante la crisi e l’incertezza che in queste ore attanaglia settori importanti della penisola come l’Emilia, tutto è per così dire, relativo” dichiara il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, sottolineando come “il riscontro in termini di visitatori nel fine settimana è stato notevole pur all’interno di una Regione in cui, stando a fonti autorevoli, i flussi in entrata registrano una flessione. La manifestazione ha prodotto un grande sforzo mettendo in vetrina contenuto e contenitore: le nostre eccellenze artigianali e insieme il nostro patrimonio artistico. La formula ha funzionato offrendo un calendario di eventi e di proposte culturali molto eterogeneo in grado cioè di intercettare un pubblico vasto. Qualsiasi bilancio non può prescindere dal momento difficile nel quale ci troviamo e concludere che misure di stimolo alla crescita ed al consumo interno sono improcrastinabili se non vogliamo ibernare l’economia e con essa i redditi dei nostri concittadini.
L’arte è mobile quest’anno aveva un valore promozionale e un intento commerciale, ponendosi come momento di visibilità per gli artigiani del settore mobiliero, un comparto messo a dura prova, anche per la sua configurazione aziendale, dai colpi della recessione. Pensiamo che la strada per questa produzione, a tutt’oggi fondamentale per il prodotto interno lordo, sia innovare e allo stesso tempo mantenere l’alta qualità della fattura e dei materiali. Il marchio Umbria Artigianato può aiutare a distinguere il mobile in stile locale dalle troppe imitazioni ormai su un mercato asfittico e senza leggi, come è emerso nell’ambito dell’interessante convegno del direttivo nazionale Confartigianato-Federlegno che si è riunito a Città di Castello per l’occasione.
Il livello espresso da L’arte è mobile nell’articolazione delle sue iniziative è il frutto di una sinergia delle risorse cittadine ma anche dell’Amministrazione comunale, su un obiettivo complesso, la promozione della città. Così come gli enti pubblici, anche i privati dovranno imparare a convergere su progettualità d’alta gamma, muovendosi nell’ottica della filiera. A queste riflessioni generali, la chiusura della quarta edizione de L’arte è mobile mi offre l’occasione di aggiungerne alcune più specifiche sugli eventi, a partire dalla rassegna dei fabbri che si è chiusa consegnando alla città un bel monumento alla tabacchina, ricco di assonanze artistiche oltre che di perizia tecnica. La manifestazione ha puntato i riflettori su un’antica arte, di cui Città di Castello può vantare esempi esimi.