Interpello di Italia Nostra per la “necessità di sottoporre il progetto a valutazioni ambientali più restrittive”

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha incontrato al MIT la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Enrico Melasecche. Si è parlato delle priorità infrastrutturali del territorio, con particolare riferimento ai collegamenti con Milano e Roma, la necessità di incrementare i collegamenti ferroviari, l’esigenza di rispettare le scadenze del Pnrr l’accesso all’alta velocità.
Presenti al confronto anche alcuni esperti e tecnici, sia del Ministero che della Regione.
Si è parlato, inoltre, della riclassificazione della FCU da 16 a 18 t/asse per per poter utilizzare i treni elettrici più recenti, del Nodo di Perugia, del completamento della Tre Valli umbra e della possibilità di un volo in continuità territoriale aeroporto San Francesco-Milano Linate, nonché delle altre opere infrastrutturali sul tavolo dell’Assessore Melasecche, fra cui il tanto discusso e annunciato Nodino di Perugia.
A tal proposito, come riferisce La Nazione: “”Il progetto definitivo del Nodino deve essere sottoposto a Valutazione ambientali più restrittive, poiché dal 2006 – anno in cui venne approvato il progetto preliminare dal Cipe – c’è un vincolo ambientale maggiormente restrittivo nell’area di Collestrada riconosciuto nel 2014”. E’ questo in sintesi, il senso dell’interpello presentato da Italia Nostra al Ministero dell’Ambiente per avere un parere sulla necessità di sottoporre la procedura a valutazioni più approfondite da parte degli organi competenti (“Via” e “Vinca” si chiamano tecnicamente), con i comitati che continuano a dare battaglia e non lasciano nulla di intentato”.
“Quelli che dicono di no al Nodino da 7 km, in alternativa hanno proposto un bretellone da 20 km”. E’ quanto fa notare l’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche, in riferimento a uno dei primi documenti dell’associazione Colle della Strada. Per Melasecche si tratta di una posizione insostenibile.
Italia Nostra ritiene che l’apposizione del vincolo operato da Regione, Ministero e Commissione Ue, in una fase temporale successiva all’esame del progetto preliminare, “avrebbe dovuto dissuadere chiunque dal perseverare e promuovere un progetto devastante dal punto di vista ambientale, anche in considerazione delle misure di conservazione stabilite dalla Regione sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatiche.
“Tali misure – si afferma nell’interpello – di fatto vietano qualunque mutamento nel suolo, sottosuolo e soprassuolo, precludendo recisamente costruzioni, scavi, tagli, demolizioni, modifica di sorgenti, fossi, falde senza la preventiva Valutazione d’incidenza ambientale e di impatto ambientale”.