All’imprenditore di San Giustino gli inquirenti albanesi contestano i reati di truffa, profanazione di tomba, simulazione di reato, attraversamento illegale di frontiera
È stata ancora una volta rinviata la decisione sull’estradizione di Davide Pecorelli, l’imprenditore di San Giustino, ex arbitro della sezione di Arezzo e titolare di attività anche a Sansepolcro – dato per morto in Albania nell’auto presa a noleggio e andata in fiamme, poi ricomparso naufrago nei pressi dell’isola di Montecristo. Il processo lo vede imputato in Albania.
Ieri a Puke si è aperta l’udienza al termine della quale il tribunale avrebbe dovuto pronunciarsi sull’estradizione dell’ex imprenditore di San Giustino richiesta dall’Italia.
A Pecorelli gli inquirenti albanesi contestano i reati di truffa, profanazione di tomba, simulazione di reato, attraversamento illegale di frontiera. Contestazioni che l’indagato potrebbe affrontare, chiedendo di essere giudicato con un rito alternativo e definendo, di conseguenza, a stretto giro la sua posizione.