Queste le cifre: ricavi pari a Euro 41,1 milioni (Euro 153 milioni al 30 settembre 2011), EBITDA pari a Euro 3,8 milioni (Euro 10,7 milioni al 30 settembre 2011), EBIT pari a Euro 2,3 milioni (Euro 9,7 milioni al 30 settembre 2011), Utile Netto pari a Euro 2,8 milioni (Euro 7,8 milioni al 30 settembre 2011), Ebitda Margin 9,3% (7% al 30 settembre 2011, +32,3%), Patrimonio Netto, al netto dell’effetto dei derivati, pari a Euro 45,9 milioni (Euro 32,3 milioni al 31 dicembre 2011, +42%). Evoluzione prevedibile della gestione. La fusione per incorporazione di TerniGreen in TerniEnergia ha dato vita al primo operatore green quotato sul segmento Star di Borsa Italiana, con un portafoglio di attività affini e complementari, tutte afferenti al settore Green Economy ed energie rinnovabili. L’operazione ha consentito, a fronte dei nuovi bisogni legati alla sostenibilità, di dare vita a un soggetto industriale integrato operante esclusivamente nel settore green,
idoneo a costituire una piattaforma di aggregazione che rappresenti un’opportunità per gli investitori istituzionali. Le linee guida di sviluppo strategico presentate al mercato con il nuovo Piano industriale Baseline 2013-2015, oltre alle efficienze operative derivanti dalla fusione, delineano le sinergie industriali e commerciali in diverse aree geografiche e le opportunità derivanti dall’integrazione tra la componente “utility” degli impianti di produzione energetica di TerniEnergia e la componente “growth” dei business di TerniGreen. In particolare, il nuovo Piano tiene conto di un mutato scenario macroeconomico e di trend globali di mercato che ridisegnano i fabbisogni energetici a livello di Paese e di settori industriali, differenziano i bisogni nei vari mercati geografici anche in funzione del rispettivo “rischio Paese”,
valorizzano l’apporto tecnologico in termini di efficienza e sostenibilità economica e ambientale, premiano le competenze integrate, evidenziano una fase di consolidamento e concentrazione del settore energetico-ambientale e il progressivo esaurimento delle politiche incentivanti in direzione della grid parity e, infine, prevedono condizioni sostenibili di accesso al capitale e al debito per quegli operatori che rispettano le condizioni di trasparenza richieste dai mercati e che presentano una combinazione di cash flow stabili e opportunità di crescita.
Infine, si rafforzerà l’attività di internazionalizzazione in 3 continenti per cogliere le opportunità di sviluppo e diversificare il rischio paese. Lo sviluppo si orienterà sia verso i paesi emergenti con forte crescita della domanda energetica e ambientale (Africa del Sud, India), sia nei paesi maturi caratterizzati da domanda di sostituzione di capacità ed efficienza energetica (Europa).