“Oltre alla rottura della faglia, l'evento sismico ha prodotto una serie di fenomeni geologici che si stanno analizzando adesso con dettaglio anche grazie al supporto dei dati satellitari”, – ha spiegato Riccardo Lanari, direttore dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea/Cnr) di Napoli e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
“Tra questi – ha aggiunto – ci sono frane e scivolamenti prodotti dalle scosse. Tra i più rilevanti c'è lo 'scivolamento' di circa una decina di centimetri di parte del versante del monte Vettore”. I confronti delle immagini radar acquisite dai Cosmo-SkyMed il 20 agosto 2016 e il 28 agosto, evidenziano i cambiamenti del terreno con una precisione centimetrica, non solo le rotture dovute al movimento della faglia. “Sono emersi fenomeni molto localizzati ma comunque importanti e lo scivolamento del monte Vettore non è l'unico ma ne stanno emergendo altri. A valle di questi rilievi adesso si attiveranno una serie di azioni per garantire la sicurezza di queste aree”.