L’Italia, si sa, è Paese abituato a fare della polemica un metodo di confronto. L’esempio di attualità è il dibattito permanente e spigoloso, che ormai va avanti da mesi, sul tema della riforma costituzionale. Sta creando seri problemi tra i partiti e pure all’interno di qualcuno di loro. Forse, sarebbe il caso di sbollire gli ardori, tenendo conto che la Costituzione merita d’essere trattata con serietà e particolare attenzione.
L’occasione per ragionare su livelli di maggiore impegno culturale la offre l’iniziativa promossa, a Terni, dal Centro studi “Vanoni” (e curata da Renata Micheli), per sabato 17, con inizio alle ore 15, nella sala rossa di Palazzo Gazzoli. Sul tema “Riforma Costituzionale”, parleranno il prof. Mauro Volpi, Docente di Diritto pubblico comparato all’Università di Perugia e il prof. Luca Castelli, Docente di Diritto pubblico nello stesso Ateneo. A guidare il dibattito, la prof.ssa Marta Moretti, Docente di Diritto dell’Unione europea all’Università Luiss G. Carli di Roma.
Nell’invito è riportato un interessante passo di un discorso pronunziato, nel 1947, da Meuccio Ruini, all’Assemblea Costituente. Disse Ruini: “Ecco l’edificio che abbiamo costruito, la casa comune come lo chiama La Pira. Vi è un atrio che è quasi un preambolo con quattro colonne: le disposizioni generali sul carattere della Repubblica, sulla sua posizione internazionale, sui rapporti con la Chiesa, sui grandi principi di libertà e di giustizia. Questo è l’atrio. Poi comincia la Costituzione vera e propria, divisa in due parti. La prima dei diritti e dei doveri è ripartita anch’essa in quattro parti: rapporti civili, rapporti etico- sociali, rapporti economici, rapporti politici. Si passa poi all’orientamento istituzionale. Ecco i grandi organi dello Stato: il Parlamento, il Capo dello Stato, il Governo, la Magistratura. Vengono in seguito gli organi dell’Autonomia locale. Ed infine, le garanzie costituzionali.”