Perché non si fa la revisione periodica strutturale degli edifici nei centri storici? Così come la revisione delle nostre macchine che siamo obbligati a fare ogni due anni anche se non sempre ci sarebbe bisogno? O come la revisione delle caldaie termiche nelle nostre abitazioni obbligatorie per legge quando magari poi ti crolla la casa?
O come la chiusura al traffico dei centri storici per eccesso di PM10 per la prevenzione dei rischi di inquinamento dell'aria che reapiriamo? Dov'è la ratio! Tante volte diciamo, vogliamo, affermiamo, ci ricordiamo che la più importante opera pubblica dell'Italia è il suo territorio, la sua salvaguardia, la sua riduzione di consumo-uso… La storia ci insegna ogni giorno e ricorda alla politica ogni volta le esperienze passate drammatiche del terremoto. Ma in questo Paese non abbiamo ancora imparato nulla, neanche difronte alla morte di migliaia di persone, per non ripetere gli errori del passato. Le ricostruzioni sono state importantissime specie in Umbria grazie alle sue istituzioni di sinistra, alla nostra sensibilità politica, come ben ricordo da ambientalista anche dal punto di vista ecologico del recupero o ricostruzione degli edifici. Ma dobbiamo uscire da questa cultura della ricostruzione fondata sulla vita distrutta delle persone, delle comunità locali: la nostra principale risorsa. Ma quando riusciremo a capire che la sfida vera sta nella prevenzione? E che solo così possiamo proteggere la cosa più bella al mondo: la vita. Credo che il tempo sia scaduto da tempo. Non è banale ribadirlo. Credo che costruire città intelligenti del futuro significhi prima di tutto riqualificazione antisismica delle aree urbane sensibili mappate da secoli…uscendo dalle solite logiche… realizzando programmi di messa in sicurezza, prima e non dopo i disastri umani, dell'immenso patrimonio edilizio storico, pubblico e privato, dei nostri centri storici a più elevato rischio sismico. Non è più tollerabile darsi da fare solo nelle emergenze dopo la morte di centinaia e centinaia di vite innocenti. E non ho capito sinceramente il perché ad Amatrice, come dichiarato dal suo sindaco in queste ore, sia stato realizzato da tempo un centro di accoglienza sul territorio in caso di emergenza terremoto e non invece perseguito programmi dettati anche dagli incentivi speciali per le ristrutturazioni dei centri storici? È chiaro che tra ciò che predichiamo e ciò che vediamo ci sono ancora dei “muri” enormi… Vedo, sento linguaggi che non parlano la stessa lingua.. In Italia grazie ai Governi di centro sinistra abbiamo le leggi giuste e tante applichiamole per favore! Abbiamo le tecnologie più avanzate, più innovative per la modernizzazione ecologica dell'Italia, sfruttiamole! Anche per creare nuovi lavori per i nostri giovani, con il recupero, la conservazione, la messa i sicurezza degli edifici esistenti, la riqualificazione energetica per consumare e inquinare di meno, anziché costruirne dei nuovi che restano invenduti (oltre il 30%) e che continuano a consumare suolo e a dissestare un territorio ad elevato rischio di dissesto idrogeologico. Dobbiamo ricreare una coerenza politica tra i bei programmi condivisi sempre ovunque e ciò che si fa nella realtà. Basta solo la volontà politica nel rispetto del bene comune, della persona e della sua dignità di cittadino.
Lorena Pesaresi