Sono state processate stamattina con il rito direttissimo due giovani donne protagoniste di episodi di taccheggio ai danni di negozi di abbigliamento. La prima è una 26enne, bulgara, bloccata dalla sicurezza interna in un centro commerciale di San Sisto con costosi capi di abbigliamento non pagati.
Il colpo era stato fatto dopo che un gruppo di cinque persone era entrato nel negozio e tutti erano andati a provare merce nei camerini; questa operazione collettiva aveva insospettito il personale dell’esercizio che avevano sospettato che dalla cinfusione creata sortisse il furto compiuto da qualcuno che aveva indossato l’abito provato. E così è stato: appena la giovane bulgara ha attraversato le casse è stata bloccata; aveva addosso cinque capi non pagati per un totale di 600 €. I suoi accompagnatori nel frattempo si erano velocemente dileguati. Quando è arrivata la Polizia è stata identificata risultando sconosciuta alla banca dati. Per lei è scattato l’arresto in flagranza per furto aggravato.
La seconda processata è una 23enne perugina, molto nota alle forze di polizia, che è stata bloccata dalla sicurezza interna in un negozio di abbigliamento di via Campo di Marte con alcuni capi non pagati cui aveva strappato le placche antitaccheggio. Accompagnata in Questura è stata tratta in arresto per furto aggravato. E’ stato scoperto che la giovane perugina aveva con sé altri capi di abbigliamento sottratti poco prima in un negozio di Ponte Felcino; anche di questo episodio dovrà dare conto alla giustizia.