Nella serata di ieri i militari della Compagnia Carabinieri di Perugia, all’esito di accertamenti, hanno deferito in stato di libertà, per i reati di procurato allarme, rapina, maltrattamenti in famiglia e percosse, un trentenne cittadino albanese, irregolare sul territorio nazionale.
In particolare l’uomo, nella mattinata di ieri, ha riferito ai Carabinieri di aver notato, all’interno della propria abitazione, la sua ex compagna, imbavagliata e legata ad opera di ignoti; tale segnalazione ha determinato il dispiegamento di un dispositivo d’intervento funzionale all’irruzione nell’appartamento, per mezzo di Reparti specializzati dell’Arma.
Le conseguenti verifiche hanno consentito di appurare l’infondatezza della notizia ricevuta, atteso che l’unità abitativa d’interesse era disabitata.
Ulteriori accertamenti investigativi sul conto dell’albanese, hanno permesso di ricostruire un eterogeneo quadro accusatorio aggravato da una serie di ipotesi delittuose al vaglio della Magistratura perugina.
Infatti, è emerso che nell’ultimo periodo l’uomo si sarebbe reso responsabile di reiterate violenze psico-fisiche nei confronti dell’ex compagna, tali da indurla a temere per la propria incolumità. L’escalation di violenza è culminata quando, nel pomeriggio dello scorso 6 maggio, al termine di un diverbio l’uomo avrebbe colpito con un calcio la donna, sottraendole anche la somma di 500 euro, così come riferito dalla compagna.
Al termine delle formalità di rito, la donna è stata trasferita presso altra dimora mentre l’uomo, irregolare sul territorio nazionale, è stato condotto presso il Centro di permanenza per i rimpatri di Bari, in attesa di essere rimpatriato.