Negli ultimi anni sono andate diminuendo le vaccinazioni obbligatorie dei bambini per difenderli da infezioni e patologie che in passato facevano stragi ma che poi sono state debellate proprio con le vaccinazioni,
questo pericoloso fenomeno è dovuto al fatto che sui media sono apparse notizie incontrollate e troppe volte false, secondo le quali tali vaccinazioni risulterebbero pericolose per l’insorgere di conseguenze collaterali.
In qualche caso ci si sono messi anche dei medici che hanno assecondato il diffondersi di queste leggende metropolitane che hanno trovato terreno fertile nelle superstizioni della gente. Chi non fa vaccinare i propri figli commette un vero delitto. Quelle vaccinazioni che adesso non vengono fatte hanno salvato migliaia di bambini dal momento in cui sono state applicate, perché hanno impedito l’insorgere di infezioni e di patologie che prima delle vaccinazioni avevano provocato migliaia di decessi. L’ultima falsità tra le tante circolate è quella che vorrebbe vedere una correlazione fra vaccinazioni e autismo. “non c’è alcuna correlazione. Non lo dice Beatrice Lorenzin ma gli studi scientifici realizzati dai migliori ricercatori”. Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin amargine dell'intervista a Radio 24 con Giovanni Minoli. “I vaccini salvano la vita e se per decenni non abbiamo più sentito di malattie mortali per i bambini è stato per le grandi campagne di vaccinazione realizzate nei paesi occidentali”, ha aggiunto Lorenzin, e ha osservato che “oggi prevale la disinformazione web in danno di quella della scienza ufficiale.
I casi di effetti collaterali ai vaccini – ha proseguito il ministro- riguardano meno di un bambino ogni milione di bambini vaccinati e nella stragrande maggioranza si tratta di conseguenze banali, arrossamenti, piccoli fastidi. I vaccini possono avere conseguenze solo in caso di patologie concorrenti gravi che il pediatra e' in grado di determinare. I genitori -ha concluso- devono sempre scegliere per il bene dei figli e per scegliere bene devono fidarsi della scienza e del proprio medico”.