La vicenda Concorsopoli è in continuo divenire e nuovi elementi emergono quotidianamente dalle dichiarazioni degli indagati, ma tanto altro ancora c’è da approfondire e chiarie sul sistema Pd per la sanità umbra che è stata per molti anni serbatoio di voti a favore del partito di centrosinistra.
La procura di Perugia ha chiesto al tribunale del Riesame il ripristino della misura cautelare degli arresti domiciliari per l’ex assessore regionale alla sanità Luca Barberini indagato nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi truccati in ospedale. Secondo i pm l’indagato, che non si è dimesso dalla carica di consigliere regionale, “non è affatto uscito dalla gestione della cosa pubblica”.
Inoltre i pubblici ministeri Paolo Abbritti e Mario Formisano hanno anche chiesto al collegio di riconoscere l’ipotesi di associazione per delinquere nei confronti di nove persone fra manager e dirigenti medici, reato cassato dal gip Valerio D’Andria nell’ordinanza che il 12 aprile.
Oggi verranno decise le sorti dell’ex assessore ma anche se, dopo l’interrogatorio di ieri, Bocci possa essere rimesso in libertà.