“L’Oms ha valutato che Covid-19 può essere caratterizzato come una pandemia”. Ad annunciarlo il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra. Fino ad ora l’Oms non aveva mai parlato di pandemia e il coronavirus era sempre stato identificato con un grado più basso di diffusione. Negli ultimi giorni però, il direttore generale dell’Oms si era detto molto preoccupato per la diffusione senza sosta del virus cinese. Ora l’annuncio ufficiale: “L’epidemia di coronavirus è una pandemia”. L’Organizzazione mondiale della Sanità è “profondamente preoccupata sia dai livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia dai livelli allarmanti di inazione” contro il coronavirus. Dall’Oms però si sono detti “grati per le misure adottate in Iran, Italia e Corea del Sud per rallentare il virus e controllare l’epidemia di Covid-19. Sappiamo che queste misure stanno mettendo a dura prova le società e le economie, proprio come hanno fatto in Cina”.
L’Oms ha chiesto a tutti i Paesi uno sforzo per “cambiare il corso di questa pandemia. Il contenimento deve essere il pilastro della lotta al coronavirus, molti Paesi stanno dimostrando che questo è importante anche se i numeri delle infezioni sono alti”. Dall’Organizzazione hanno cercato di rassicurare spiegando che il coronavirus “sarà controllato perché abbiamo visto progressi nei paesi colpiti”.
L’11 marzo, alle ore 18, il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha fatto il punto sulla diffusione del nuovo coronavirus (Sars-CoV-2) in Italia.
Attualmente sono positive 10.590 persone (2.076 in più rispetto a ieri, un numero elevato anche a causa della mancata registrazione di alcuni contagi del 9 marzo in Lombardia). Il totale dall’inizio dell’epidemia è di 12.462 casi.
Le persone guarite e dimesse sono 1.045 (41 in più rispetto al giorno precedente).
Le morti legate al nuovo coronavirus sono in totale 827, 196 in più rispetto al 10 marzo.
I ricoverati con sintomi sono 5.838, 1.028 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia, di cui 560 in Lombardia.