di Francesco Castellini – Forse, per quanto riguarda il cibo, sta nascendo un’epoca nuova. Nell’immediato futuro si prospetta una soluzione all’avanguardia, in grado di cancellare l’orrore di dover sacrificare delle innocenti bestiole, con l’aggiunta di far del bene all’ambiente. Sì, perché vale la pena ricordare che tra le principali cause di inquinamento prodotto dalle attività umane c’è l’allevamento, al punto che oltre metà dei gas serra legati alle forniture alimentari proviene dalla produzione della carne, che da sola causa quasi il 15 per cento delle emissioni di veleni nell’aria.
La notizia che fa ben sperare arriva da Tel Aviv, dove è stato inaugurato un ristorante di hamburger chiamato “The Chicken”. Lì, i cuochi, in camice di laboratorio, invece che fra i fornelli si muovono tra grandi cisterne d’acciaio inossidabile, chiamate bioreattori. È quello il luogo speciale dove si produce il pollo del futuro. Lo stabilimento della fabbrica, situato in loco, offre così la possibilità di vedere in tempo reale come viene prodotto il pollo nella stessa sede prima di atterrare sui loro piatti.Si tratta di pollo “coltivato”: cellule vive di vero pollo allevate in una soluzione, che contiene tutti i necessari nutrienti e che raddoppia di volume ogni giorno.
E così ecco che siamo in presenza di tanti benefici: niente contaminazione batterica da scarti animali, niente ormoni e antibiotici per accelerare la crescita e rallentare la diffusione di malattie, niente terreni usati per coltivare mangimi: niente 130 milioni di polli macellati ogni giorno.
Anche per i palati più fini sarà difficile distinguere i petti di pollo coltivati, visto che sono dotati della stessa consistenza e del sapore dei polli reali. “Il lancio di The Chicken è un passo importante verso un mondo in cui la carne coltivata è accessibile a tutti”, ha affermato Ido Savir, Ceo di SuperMeat.
Guardando al futuro, la startup spera nell’arco di cinque anni di poter collaborare con le industrie di approvvigionamento di alimenti e ingredienti in tutto il mondo come passo successivo nel loro viaggio per portare le carni coltivate sul mercato.