Ancora una partenza rimandata per la Ferrovia centrale umbra. La data presunta del 24 settembre è saltata a causa di una serie di approfondimenti, relativi alla gestione dell’infrastruttura soprattutto in caso di emergenza, richiesti dall’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria alla Regione.
L’ulteriore documentazione è stata prontamente fornita dall’assessorato guidato da Giuseppe Chianella ma un altro rinvio si è rivelato ineluttabile e necessario. Intanto vengono segnalati numerosi disagi
Uno lo segnala il capogruppo di Fratelli d’Italia, Andrea Lignani Marchesani, che afferma: «Oltre al ritardo dell’apertura della tratta tra Città di Castello e Ponte San Giovanni emergono forti dubbi su un rapido ripristino della tratta San Sepolcro-Città di Castello, che verrà rinnovata al completamento di quella attualmente ultimata sulla base delle risorse. Cosa vuol dire completamento? Il ripristino della viabilità su ferro o l’attesa dell’installazione dei nuovi sistemi di gestione, controllo e sicurezza? E sulla base delle risorse? Sono o non sono disponibili quattrini per continuare? In ogni caso l’obiettivo di inizio anno è irraggiungibile e l’arco temporale di almeno un anno, ad essere ottimisti, sembra l’orizzonte migliore in cui i pendolari e gli utenti potranno sperare per una riapertura verso nord. E non sappiamo nulla dell’utilizzo dei treni elettrici Minuetto e la sostituzione delle vetture diesel. La tratta per arrivare a Perugia centro sarà pronta non prima del 2020».