La città di Umbertide in questi giorni si trova tristemente al centro dell’attenzione pubblica in seguito al sanguinoso evento che ha visto l’uccisione dell’uomo di origine magrebina Abdellatif Hachiche, ad opera del suo connazionale Hassane Bouskour, boscaiolo di 42 anni incensurato.
Nella notte tra sabato e domenica, via Roma, da quartiere di case popolari, si è trasformata nello sfondo di una sanguinosa tragedia.
La motivazione principale di questo gesto efferato sarebbe da accreditare all’incontrollabile gelosia che l’assassino nutriva nei confronti della sua compagna, ma non si esclude una seconda strada che porterebbe ad un giro di droga e di spaccio che aggressore e vittima condividevano.
Hassane Bouskour, ora in carcere a Capanne, avrebbe confessato poi al PM Giuseppe Petrazzini di essersi semplicemente difeso dall’aggressione del suo ospite,tesi poi smentita dagli inquirenti.
L’omicida, ubriaco, avrebbe colpito Abdellatif Hachiche con tre coltellate che gli sono state fatali.
L’ arma del delitto, un coltello da cucina, è stata sequestrata.
Dalle prime indagini pare inoltre che l’aggressore, per picchiare la vittima, abbia usato un mattarello, oggetto ora sottoposto al vaglio della polizia scientifica.
La vittima, 35 anni, era ospite del suo aggressore e stava soggiornando nella sua abitazione, dove si trovava anche la compagna di quest’ultimo, residente irregolare nel territorio italiano, che ha riportato una ferita alla fronte.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stata proprio la donna a chiamare il 118, assumendosi la totale responsabilità del delitto, per poi ritrattare e addossare la colpa interamente sul compagno.
L’autore del delitto è stato tempestivamente condotto presso la caserma di Città di Castello, dove è stato accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi e dall’aggravante di crudeltà.
Umbertide torna quindi ad occupare la scena mediatica con un altro caso di violenza all’interno della comunità extracomunitaria.
Solo due anni fa veniva infatti barbaramente ucciso un uomo appartenente alla comunità magrebina in un’abitazione abbandonata per quella che pare essere stata una vendetta personale.
Si dimostra preoccupato ma pronto a reagire con ulteriori controlli Luca Carizia, sindaco di Umbertide da soli due anni e già al centro dell’attenzione mediatica per la spinosa questione riguardante la famosa moschea di via della Madonna del Moro, che ha attirato numerosi esponenti della religione musulmana in città e a cui il sindaco aveva dato l’approvazione.
La costruzione della “mega moschea” ha infatti scatenato non poche polemiche e ha portato il consigliere regionale della Lega, Valerio Mancini, ad aprire un procedimento per turbativa d’asta e abusi edilizi.
Non si è fatta attendere la risposta da parte della comunità musulmana, che tramite le parole dell’Imam Chafiq El Ogayli, ha preso completamente le distanze da quanto tragicamente accaduto.
Si attendono comunque maggiori approfondimenti riguardo alle dinamiche dell’omicidio, dal momento che rimangono alcuni elementi da chiarire da parte degli inquirenti.