I parlamentari dell’Umbria della lega e i consiglieri regionali hanno chiesto alla Giunta regionale di ” istituire una indennità da coronavirus per il personale sanitario impegnato in prima linea a fronteggiare l’emergenza. L’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e la governatrice Donatella Tesei da settimane stanno intraprendendo questo percorso anche attraverso interlocuzioni sindacali. Crediamo sia il giusto riconoscimento a chi è impegnato tutti i giorni a salvare vite mettendo a rischio la propria. Mentre in Umbria vogliamo passare quanto prima dalle parole ai fatti, auspichiamo che il Governo nazionale recepisca le proposte della Lega di detassare il 70% degli stipendi di tutto il personale medico sanitario”.
Approfondimento
Su oltre 2.300 professionisti sanitari positivi a Covid-19 “oltre l’80%, cioè quasi 1.900, sono medici e infermieri. E, per tutti, le prospettive sono quelle di un rischio altissimo senza gli adeguati dispositivi di protezione personale e di un livello di stress per la carenza di organici che lascerà il segno anche dopo l’emergenza Covid-19″. Continua ad allungarsi la lista dei medici deceduti per l’epidemia di Covid-19.
Il totale dei medici deceduti, si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), segnala quasi la quota di 80 decessi. Tra i contagiati il 20% circa sono medici ed il 52% infermieri. Molti operatori sanitari sono attualmente ricoverati in Rianimazione. Una situazione grave – ha affermato alla stampa – il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed.
Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità è stata superata quota 10mila contagi da SarsCov2 tra gli operatori sanitari!|
Questi crescenti sono dovuti anche al perdurare della mancanza di Dispositivi di protezione individuale Dpi” come le mascherine Ffp2, ma anche visiere e camici adeguati.
Ma come si spiegano così tanti contagi? Per una catena di errori di gestione, secondo l’Anaao. Innanzitutto, denuncia, “è mancata l’attuazione di quanto già scritto nei Piani Pandemici Nazionali (ultimo del 2006) e Regionali (2007): percorsi ed aree pulite/sporche con apposite zone filtro, sistemi di ventilazione a pressione negativa, docce per il personale, sanificazione”. E poi: carenza di tamponi e Dpi, “una carenza coperta con norme di legge ad hoc con cui si è innalzata a dignità di Dpi la semplice mascherina chirurgica”, ed anche l’esclusione del personale sanitario dall’isolamento fiduciario in caso di esposizione non protetta a Covid-19.
E proprio la carenza di protezioni continua ad essere una forte criticità denunciata da vari comparti medici. Le mascherine ad alta protezione sono carenti tra i medici di famiglia, ma anche tra gli operatori ed i medici del 118..