Il Comune di Città di Castello si è offerto di pagare la differenza di 246mila euro dell’aumento della TARI, recuperati dal Bilancio comunale.
I cittadini, dunque, continueranno ad onorare il pagamento delle tariffe aggiornate al 2019.
L’aumento della TARI coperto dall’amministrazione comunale è stato il principale oggetto della commissione programmazione, a cui hanno partecipato l’assessore alle finanze, Vincenzo Tofanelli, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Andrea Lignani Marchesani, il capogruppo di Castello cambia, Vincenzo Bucci, Nicola Morini di Tiferno Insieme e la dirigente del settore finanziario, Gigliola del Gaia.
“Nel bilancio preventivo 2020, l’autorità Arera non aveva approvato il nuovo piano, abbiamo applicato le tariffe del 2019 e abbiamo previsto ristori per le attività penalizzate dal lockdown – ha spiegato Tofanelli, in una dichiarazione riportata da Il Corriere dell’Umbria-. Ora l’Autorità ha autorizzato un aumento massimo del 6% della tariffa e l’Auri ha approvato un aumento di 3,2% che implica costi maggiori per l’amministrazione di circa 246mila euro, che devono essere ripartiti nel 2021 in relazione alle tariffe pagate in quest’annualità”.
“Sono costi – prosegue l’assessore alle finanze – che dobbiamo comunque pagare nel 2020 e con il bilancio del 2020 saranno pagati con risorse di bilancio. Complessivamente la partita della Tari è di 8 milioni circa”.
Andrea Lignani Marchesani ha aggiunto: “C’è un aggravio di 246mila euro di cui si dovrà rendere conto ai cittadini. Quest’anno è particolare ma il prossimo sarà un anno elettorale e non si sa neanche quando si vota. Se si votasse a termine con proroghe al bilancio preventive per via del Covid, questo costo se lo ritroverebbe la prossima amministrazione”.
Vincenzo Bucci ha evidenziato il notevole problema comportato dall’aumento del costo della gestione dei rifiuti, per i quali si sta assistendo all’introduzione graduale della tariffa unica.
Nicola Morini, capogruppo di Tiferno insieme, ha chiesto all’assessore Tofanelli in che modo poter giustificare questo aumento sulla base di una relazione approvata dall’autorità umbra per rifiuti e idrico (AURI).
Tofanelli ha così replicato: “Nel 2019 abbiamo ridotto la TARI di 100mila euro. C’è una relazione dell’assemblea dei sindaci nella quale si sancisce il nuovo metodo di composizione della tariffa e si introduce l’aumento del 3,2%. I cittadini per ora non hanno pagato un euro in più, le tariffe sono del 2019. Come si redistribuiranno questi soldi si vedrà”.
La dirigente del settore finanziario Gigliola del Gaia ha affermato inoltre che: “I comuni hanno perso autonomia sull’articolazione tariffaria, ma possono prevedere agevolazioni che con risorse che quest’anno sulla Tari sono di 646mila euro, circa il 9% sul totale dell’entrata”.