Sei Paesi EUROPEI chiedono alla Ue misure contro Cina e Russia.
Germania, Francia, Italia, Belgio, Lussemburgo e Regno Unito hanno chiesto alla Commissione europea misure di adottare contro le importazione ai prodotti siderurgici provenienti da Russia e Cina. Con una lettera indirizzata ai commissari europei Jyrki Katainen (Crescita), Elzbieta Bienkowska (Indistria) e Cecilia Malmstromm (Commercio), i ministri dell'Economia dei sei Paesi (per l'Italia la titolare dello Sviluppo economico, Federica Guidi), hanno chiesto a Bruxelles di “fare uso completo e tempestivo dell'intera gamma di strumenti di politica commerciale dell'Ue di lotta al commercio sleale”, così' da garantire “condizioni di parità globale”. Tra queste misure Germania, Francia, Italia, Belgio, Lussemburgo e Regno Unito richiamano in particolare l'attenzione a “l'adozione di misure rapide e appropriate nei casi pendenti di anti-dumping sui prodotti in acciaio provenienti dalla Russia e Cina”. Lunedì quindici febbraio si svolgerà a Bruxelles una “grande marcia dell’acciaio” (e non solo) contro l'assegnazione dello status di economia di mercato alla Cina da parte dell'Ue.
La manifestazione è organizzata sotto l'egida di Aegis Europe, l'associazione che raccoglie le industrie europee di diversi settori (dai pannelli solari all'alluminio), con il sostegno di Eurofer per l'acciaio. Secondo gli organizzatori, sono attese oltre 5mila persone da tutta Europa, dipendenti, datori di lavoro e sindacati insieme di cui diverse migliaia solo dal settore siderurgico da 15 Paesi diversi, per manifestare a sostegno di scambi commerciali equi, crescita e occupazione in Europa, e contro il dumping cinese e il riconoscimento dello status di economia di mercato a Pechino. I concomitanza con la marcia, Aegis presenterà il suo Manifesto industriale europeo. “La marcia e il manifesto colpiscono al cuore le sfide a cui si trova di fronte l'industria dell'acciaio europea”, ha dichiarato il direttore generale di Eurofer Axe Eggert, ricordando che le importazioni di acciaio cinese 'dopato' dal dumping sono raddoppiate negli ultimi 18 mesi, causando “chiusure irreversibili e perdite di posti di lavoro in tutto il settore siderurgico Ue”. La Cina, ha quindi aggiunto Eggert, “non rispetta 4 dei 5 criteri Ue per essere considerata un'economia di mercato”, quindi riconoscerle questo status sarebbe “una follia politica ed economica”. Oltre a un danno per l'ambiente, in quanto, ricord Eurofer, ha un impatto anche sul sistema europeo degli Ets per ridurre le emissioni di CO2.