(A.L.) Un suicidio annunciato quello del Pd umbro da quando si è diffusa la voce che i consiglieri regionali del partito non intendono staccare la spina alla Giunta Marini a seguito delle vicende di Concorsopoli, opponendosi anche alle decisioni del nazionale.
Ormai è chiaro a tutti che non si difende un’idea di gestione della cosa pubblica ma la salvaguardia di privilegi economici per un altro anno.
E così si sprecano i commenti sarcastici e le accuse di mancanza di qualsiasi senso civico alla pattuglia di consiglieri regionali sui social ed anche le riunioni che vengono effettuate nelle sedi locali sono o deserte o critiche e si attendono le visite dei massimi esponenti di partito per esternarle.
E’ una Caporetto per l’ultimo scampolo di sinistra umbra che vuole sfruttare fino alla fine i suoi privilegi, non certo gli interessi di tutti.
Una fine ingloriosa che rassomiglia molto a quella del Psi e della Dc negli anni di Tangentopoli. E intanto, nonostante la delegittimazione, in Regione si effettuano a tamburo battente raffiche di nomine, distribuzione di prebende e sperpero di denaro pubblico.
Molti si chiedono come hanno potuto per tanti anni votare una simile formazione politica… forse perché a tanti altri questo sistema conveniva?