Il terrorismo che il cosiddetto Stato Islamico sta provocando vittime innocenti in quasi tutto il mondo, sta creando proseliti, ma anche stupidi imitatori che si compiacciono di spargere paura.
Ultimo esempio in ordine di tempo quello di un ragazzo della provincia di Perugia che ha inoltrato,attraverso Whatsapp,un messaggio minaccioso a Radio Subasio che diceva: “Allah Akbar”, e poi “Vi stermineremo tutti, comanderà la legge di Allah”.
La comunicazione ricevuta è stata denunciata al Comando della Compagnia dei Carabinieri di Assisi,da dove sono stati avviati gli accertamenti che hanno permesso di a risalire al numero utilizzato per diffondere la “parola di Allah” e ad individuare il titolare dell’utenza, corrispondente ad una signora residente nel Comune di Todi.
I militari si sono recati quindi presso l’abitazione della donna ed hanno appurato che il numero di cellulare , sebbene intestato a lei viene usato dal figlio di quindici anni. L’intero nucleo familiare è stato quindi condotto presso gli Uffici della Compagnia di Assisi dove il ragazzo ha riconosciuto la sua responsabilità ammettendo di avere architettato il tutto solo per gioco. Il minore, italiano e di buona famiglia, é stato sensibilizzato dai militari e dai genitori, apparsi increduli e sbigottiti da un gesto di una gravità assolutamente non trascurabile.
Per il minorenne è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Perugia per procurato allarme a dimostrazione di come una simile “bravate” è stata perseguita con il dovuto rigore.