Non è mai stato così alto, in Italia e in Umbria, l’allarme per l’invasione di cinghiali che con l’emergenza Covid hanno trovato campo libero in spazi rurali e urbani, spingendosi sempre più vicini ad abitazioni e scuole fino ai parchi dove giocano i bambini.
Gli animali selvatici distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone #bastacinghiali.
Una situazione che ha ormai oltrepassato il limite di guardia con gli agricoltori esasperati che questa mattina giovedì 8 luglio hanno programmato un “flash mob” in concomitanza in tutta Italia.
A Perugia l’appuntamento era alle ore 9 in Piazza Italia, per porre di nuovo all’attenzione di Istituzioni e cittadini i rischi derivanti dalla proliferazione della specie cinghiale, che causa danni ambientali, economici, ma anche rischi per la salute e la sicurezza pubblica.
Insieme al Presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti, sono intervenuti rappresentanti delle Istituzioni e della politica a livello regionale e comunale.
Un’iniziativa – spiega il Presidente regionale Coldiretti Albano Agabiti – che ha ricevuto anche la solidarietà dei cittadini e il sostegno di tanti rappresentanti dei Comuni e che è stata promossa contemporaneamente in tutt’Italia, a testimonianza di come si tratti di un’emergenza nazionale, che in Umbria ha assunto un’elevata e particolare gravità. Intendiamo rivolgerci a tutte le Istituzioni e a tutta la collettività, visto che siamo di fronte ad una problematica che non riguarda più solo i redditi persi dalle imprese.
“In questi ultimi mesi – sottolinea Agabiti – grazie anche alla nostra mobilitazione che ruota intorno al Manifesto Coldiretti, tuteliamo territorio e imprese”, e con il supporto dell’Assessorato regionale all’agricoltura, si sono fatti concreti passi in avanti: basta pensare all’istituzione su nostra richiesta di un Tavolo di crisi per monitorare settimanalmente il fenomeno e al Regolamento sulla caccia di selezione che per la prima volta include anche la specie cinghiale; ma ci si è attivati anche per un importante percorso in tema di catture e per una filiera tracciata e trasparente delle carni dei cinghiali”.