Gli studenti delle scuole umbre potrebbero tornare in classe il 7 gennaio. L’eventuale ripresa delle lezioni in presenza è infatti strettamente legata all’andamento dei contagi; secondo il Ministro della Salute, Roberto Speranza, “l’obiettivo per riaprire le scuole (medie ed elementari escluse) è di avere 50 casi di positività al Covid-19 ogni 100mila abitanti”. Al momento, la media nazionale è pari al valore di 150.
L’Umbria rientrerebbe quindi nei parametri individuati, con 41 contagiati ogni 100mila abitanti.
Restano ancora da chiarire le modalità di rientro nelle scuole, tra cui la possibilità di scaglionare gli orari degli ingressi e delle uscite degli studenti.
Riguardo alla possibile ripresa delle scuole, la Cisl ha espresso la sua soddisfazione: “Si chiude in questo modo un impegno costante del nostro sindacato che si è fatto portavoce di tale ipotesi sin dal primo confronto al tavolo prefettizio del 16 dicembre, ritenendo che non ci fossero le condizioni organizzative e di sicurezza per l’eventuale articolazione delle presenze del personale e degli alunni in due fasce orarie. Consideriamo questa la decisione più ragionevole nel contesto attuale – fa sapere la Cisl Scuola, come riportato da La Nazione – che ci permette di riprendere la scuola in presenza senza abbandonare la prospettiva di un rientro al 100% per la quale continueremo a lavorare”.
Le Prefetture di Perugia e Terni hanno preparato una bozza dell’accordo quadro, che verrà sottoposto all’approvazione della Regione, Comune e Ufficio Scolastico regionale, contenente le indicazioni provenienti dal Ministero, tra cui:
- 50% degli studenti in presenza e 50% in dad;
- tasso di riempimento dei mezzi pubblici al 50%;
- controlli per evitare il rischio di assembramenti all’uscita degli studenti;
- monitoraggio della situazione una volta a settimana.