A Bastardo, frazione del Comune di Giano dell’Umbria sono in programma test rapidi in modalità pit stop. E’ l’ipotesi messa in campo dopo il sopralluogo della Usl 2 e il confronto con i vertici comunali, dopo i quattro casi casi registrati negli ultimi giorni, tra cui una donna incinta, senza documenti, e due minori.
Ma soprattutto, come scrive oggi Il corriere dell’Umbria, i numerosi contatti tra 15 famiglie messe in isolamento in pochi giorni hanno indotto i sanitari a prevedere soluzioni “per evitare che il contagio si allarghi”, spiega Camillo Giammartino, direttore sanitario Usl 2, protagonista del vertice di ieri.
“Con il sindaco, Manuel Petruccioli, si è esclusa la possibilità di una zona rossa, anche per gli effetti negativi sul piano economico per le aziende del territorio”, aggiunge Giammartino, “e si è deciso di mettere in campo soluzioni rapide per scongiurare rischi di aumento dei casi. Lo screening di popolazione è tra queste, in particolare per la frazione di Bastardo dove sono sotto osservazione 15 famiglie che hanno avuto numerosi contatti”.
La decisione sarà presa nelle prossime 24 ore.
Il sindaco, Manuel Petruccioli, concorda con i test a tappeto in modalità drive in.
“Abbiamo messo a disposizione il Centro operativo e la polizia locale. Il test riguarda la frazione di Bastardo, che conta 2.300 abitanti. Ma si sta valutando se limitare in una prima fase gli esami a coloro che sono rientrati dai paesi a rischio e non si sono sottoposti a tampone”. A Giano sono presenti cittadini provenienti da Macedonia, Kosovo, Romania, Albania, Brasile, Sud Africa, Tunisia, Marocco, Bosnia, Moldavia e Ucraina.