Iniziato il processo con giudizio immediato a Gianpiero Bocci, mercoledì pomeriggio, a Perugia, nell’aula del tribunale, dove l’ex segretario all’Interno del Pd è unico imputato per rivelazione di segreti di ufficio in relazione alle tracce di tre concorsi.
Bocci, prima dell’udienza, rispondendo alle domande dei giornalisti, si è dichiarato sereno: «come ogni cittadino affronto il processo con la massima serenità e rispetto per la magistratura».
La difesa, rappresentata dagli avvocati Alessandro Diddi e David Brunelli, di fronte al collegio penale (presidente Giangamboni, a latere Cavedoni e Ciliberto) ha sollevato una serie di eccezioni, sul decreto per il giudizio immediato di Bocci e sulla costituzione delle parti civili, tutte respinte.
Ammesso al processo la Regione con l’avvocato Anna Rita Gobbo, ma anche Cittadinanzattiva e l’Unione nazionale dei consumatori, rappresentate da Sara Pievaioli e Alessandra Bircolotti.
La costituzione di parte civile è stata decisa dalla Giunta, di centro destra, su proposta della presidente Donatella Tesei.
La Regione ha ritenuto – emerge dall’atto depositato al tribunale – che i capi d’imputazione contestati a Bocci “attengono reati concretamente lesivi” della “posizione e degli interessi” della stessa. In particolare le condotte contestate all’ex segretario del Pd (così come ad altri imputati, giudicati in procedimenti separati) “hanno prodotto una perdita di prestigio dell’Amministrazione, con discredito sul senso di imparzialità e sul corretto operare degli uffici, nonché hanno generato il timore di favoritismi e di pratiche scorrette nei concorsi pubblici”.
In particolare, per palazzo Donini le condotte degli imputati emerse dagli atti di accusa di Concorsopoli «hanno prodotto una perdita di prestigio dell’amministrazione con discredito sul senso di imparzialità e sul corretto operare degli uffici, nonché hanno generato il timore di favoritismi e di pratiche scorrette nei concorsi pubblici», oltreché avrebbero «arrecato un danno quantomeno d’immagine alla Regione».
La Regione ha deciso di costituirsi parte civile nei confronti degli imputati nel procedimento penale 3172/2019. Questo coinvolge anche l’ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera Emilio Duca, che ha chiesto il processo abbreviato, e quello amministrativo, Maurizio Valorosi, il quale ha fatto istanza di patteggiamento.
Dopo l’ammissione delle parti civili, l’udienza è proseguita con l’esame di alcune eccezioni sollevate dalla difesa di Bocci. Relative all’ammissione di intercettazioni e utilizzo del Trojan (dispositivo in grado di trasformare il telefono dell” intercettato in una sorta di microspia) e rilevazioni Gps. Il tribunale si è riservato e ha rinviato il processo al 4 marzo.