(A.L.) L'operazione avviata a Terni potrebbe essere replicata in molte città dell'Umbria perchè la gestione del mondo degli appalti nella nostra regione da sempre è stato ed è uno strumento per privilegiare gli 'amici' dei politici che gestiscono la cosa pubblica e perpetuare quel potere che regna incontrastato da mezzo secolo. Basta andare a rileggersi le centinaia di segnalazioni pubblicate sui social media e che, a quanto pare, hanno avute orecchie attente solo a Terni. C'è semmai da chiedersi come mai in tanti anni le altre procure non si sono accorte di niente ed hanno lasciato dare assegnazioni di fondi e commesse a cooperative che di sociale hanno ben poco ma sono una forma come un'altra per privilegiare qualcuno a danno di altri. Stesso discorso per gli incarichi e le generose prebende assegnate dalla Regione a personaggi non più eletti, i cui nomi sono sotto gli occhi di tutti ma fino ad oggi nessuno ha contestato. Magari non saranno riscontrate gravi anomalie formali ma il problema è che la moralità di certi partiti e certi personaggi politici è ridotta ai minimi termini. Non c'è da meravigliarsi pertanto che al prossimo referendum renziano i NO sopravanzeranno i SI', non tanto per il contenuto della riforma, ma perchè la gente intende dire no a questo sistema politico che sparge soldi a piene mani ai lacchè del potere (Fazio, Benigni per citarne alcuni) ma non trova soldi per risolvere i moltissimi problemi quotidiani di gran parte della popolazione italiana.