Di Ciuenlai – La Casciari va al Posto di Biancarelli in Consiglio Regionale. Carta bollata che , come al solito, mette sotto traccia il vero dato politico.
La decisione certifica infatti in modo chiaro quello che già si sapeva e cioè la scomparsa della cosiddetta “Sinistra radicale” dall'Umbria. E lo fa proprio con due esponenti che ne incarnano bene il definitivo declino. La Casciari punta di diamante dell'Idv, precipitosamente traslocatasi al Pd e Biancarelli ribelle democratico (ma non troppo) sostenuto da due liste locali dirette da due socialisti doc (Filippo Stirati da Gubbio e Brunello, Castellani da Gualdo) . Una disputa tra Pd e dintorni, che niente ha a che fare con le chiacchiere “alternativiste” di Sel e di Sinistra per l'Umbria, i “presunti” soci di maggioranza della lista di appoggio ai democratici. Una disputa che anzi mette a nudo il fatto che i voti di sinistra non sono serviti alla causa, ma (sic) a sostenere uno dei tanti pezzi che compongono il Partito Democratico Umbro.
Il fatto che Biancarelli sia in Consiglio, o no cambia di poco, se non di niente , il trascurabile peso politico di queste piccole sigle. Semmai lo cambia per la minoranza Pd e per il famoso “patto del ristorante” tra Solinas, Biancarelli, Rometti e Chiacchieroni e le loro chances di condizionamento della Presidente e della maggioranza in Regione. Per il resto la notizia mette a nudo i gravissimi errori dei gruppi dirigenti di queste formazioni, soprattutto di Sel.
E' la fine di un ciclo fatto solo di divisioni. Allora , archiviata l'esperienza della lista Arcobaleno , si comincia con la rottura al congresso di Rifondazione. Elisabetta Piccolotti contro Vinti. Uno resta e l'altra fonda Sel. Poi arriva il congresso di Sel : Piccolotti, Gentili, Granocchia, contro Bori e Faina. I primi restano e gli altri se ne vanno. Alle elezioni Regionali Sel si rispacca in due; Gentili, Piccolotti e Granocchia per l'alleanza col Pd, gli altri per andare contro il Pd. Solito risultato; i primi restano gli altri, alla spicciolata se ne vanno. Nuovo congresso di Rifondazione : Flamini contro Vinti. Il primo rimane e l'altro fonda Sinistra per l'Umbria.
La conclusione è il “panchinamento” delle forze sane che sono in attesa di un “Godot” che non arriva mai e la formazione di una galassia di atomi politici “a conduzione familiare” che si tengono strette le sigle (soprattutto quelle nazionali) per rivendicare un ruolo, che naturalmente nessuno si sogna di riconoscerli, soprattutto quando c'è da spartire pezzi di potere. E questi sono gli stessi che vorrebbero fondare un nuovo soggetto della sinistra pieno di personaggi usciti freschi, freschi dal concorso della Gesenu : “I ricicloni”. Quando Biancarelli, un Consigliere che viene da un'altra cultura politica, diventa l'ultima spiaggia, sarebbe logico staccare la spina per chi ha collezionato, nel corso di questi ultimi due anni, solo sconfitte.