E' ripresa al ministero dello Sviluppo economico la trattativa sull'Ast, mentre proseguono allo stabilimento di Terni, almeno fino a mercoledì, gli scioperi articolati per reparto, con il blocco in entrata e in uscita delle merci.
L'azienda dovrebbe riferire ai sindacati quanti sono i lavoratori che hanno manifestato la disponibilità alla mobilità volontaria con l'incentivo di 80mila euro, che si andrebbero ad aggiungere a quanti hanno già firmato: nel complesso dovrebbero essere circa 240 persone, a fronte dei 290 esuberi prospettati negli ultimi incontri.
Da gennaio l'azienda ridurrebbe l'incentivo a 50mila euro. “Oggi riprendiamo il negoziato in particolare su tre punti – ha riferito il segretario generale della Fim Marco Bentivogli, prima di entrare al ministero – La clausola sociale per i lavoratori degli appalti, in modo da garantire che le ditte subentranti utilizzino il bacino dei lavoratori in essere; la partita salariale su integrativo, salario domenicale e maggiorazioni per i turni, tutte voci azzerate dall'azienda; la questione degli esodi volontari. Infine, l'Ast deve dirci se è stato trovato l'accordo”.
“Oggi dobbiamo capire se ci sono risposte e se si può proseguire il negoziato per giungere martedi' all'affondo finale”, ha sottolineato Mario Ghini, segretario nazionale della Uilm. “Le distanze sono ancora tante – fa notare Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom – .Vediamo se troveremo le soluzioni che rispettino il mandato
dato dai lavoratori in assemblea. Fondamentale è che non ci siano licenziamenti, perché altrimenti salta qualsiasi accordo. Per il salario integrativo la nostra proposta prevede un risparmio di 6 milioni per l'azienda. Quanto ai lavoratori degli appalti, proponiamo l'applicazione di quanto indicato in altri contratti collettivi nazionali: non ci può essere macelleria sociale. Infine, ribadiamo che sono necessari ulteriori investimenti per aumentare la capacità dell'offerta produttiva”.