Questa mattina, martedì 12 gennaio, è stato presentato dal Comune di Gubbio, rappresentato dal sindaco Filippo Stirati e dall’assessore all’Ambiente Alessia Tasso, il progetto dell’ecodistretto costituito dall’amministrazione comunale attraverso un percorso partecipativo e inclusivo di istituzioni, associazioni, privati e di tutti i soggetti sensibili ai temi dell’ambiente e della salute pubblica.
L’iniziativa partirà mercoledì 13 gennaio alle 15 con un audit al quale l’amministrazione eugubina ha invitato istituzioni, capigruppo del Consiglio Regionale, associazioni, aziende e privati.
Nel corso della conferenza stampa, il sindaco Stirati ha presentato l’audit come “un progetto attraverso il quale intendiamo riacquisire forte titolarità sulle questioni inerenti salute e ambiente, e per far ciò chiameremo a raccolta tutti i soggetti istituzionali e tutte le agenzie preposte. I presupposti dell’ecodistretto – ha proseguito il sindaco – saranno rappresentati da studi e indagini sulle matrici ambientali (aria, acqua, suolo) e sulle dinamiche epidemiologiche, al fine di certificare lo stato di salute della nostra qualità della vita in relazione ai diversi fattori di pressione ambientale presenti nel nostro contesto. Si tratta di un’opportunità che potrà assumere un carattere del tutto esemplare all’interno della comunità regionale, e che potrà credo aprire la strada a un vero e proprio modello di lavoro istituzionale sulle tematiche ambientali”.
L’amministrazione ha coinvolto, nell’audit, in modalità online, sia i soggetti istituzionali, a cominciare dalla Regione, sia le associazioni che si stanno battendo sui temi dell’ambiente e della salute, sia i due cementifici locali.
“Non sfugge a nessuno – ha sottolineato il primo cittadino eugubino – come la questione ambientale inevitabilmente si leghi al tema del CSS, alla luce della procedura avviata dalle cementerie eugubine in ordine alla possibilità di utilizzare il CSS come combustibile, inserendosi nella vicenda più complessa e delicata della chiusura del ciclo di rifiuti nella nostra regione”.
Come spiegato dall’assessore all’Ambiente e vicesindaco Alessia Tasso, “il Comune ha stipulato una convenzione con l’Università La Sapienza di Roma e con il CNR per l’attivazione di studi e indagini sulla qualità di aria, acqua e suolo. Tali analisi avranno un lungo orizzonte temporale, coprendo la durata di un anno anche per considerare tutte le modifiche legate alla stagionalità. Università e CNR – ha proseguito il vicesindaco – eseguiranno un monitoraggio di tutto il territorio comunale, attraverso una rete di rilevatori capaci di ricondurre, attraverso specifici modelli matematici, ogni inquinante alla sua fonte. Tale progetto avrà un costo di circa 150mila euro, che coprirà i contributi che arriveranno da laboratori specializzati grazie all’apporto di personale altamente qualificato”.
L’amministrazione ha messo ad oggi a bilancio tale importo, “ma siamo già al lavoro con il nostro ufficio interno sui bandi europei – ha spiegato Stirati – alla ricerca di contributi e opportunità”.
“Si comincia perciò mercoledì – ha concluso Tasso – con il primo momento di un percorso di arricchimento e consapevolezza reciproca che ci permetterà di avere a disposizione tutti gli elementi conoscitivi, le informazioni e i dati utili a costruire politiche nella direzione della vivibilità, del rispetto dell’ambiente e della salute di tutti i nostri concittadini”.
LA POSIZIONE DELLE CEMENTERIE ALDO BARBETTI E DI COLACEM
Riguardo all’istituzione dell’ecodistretto da parte dell’amministrazione comunale di Gubbio, i due colossi del cemento, Cementerie Aldo Barbetti e Colacem, hanno inviato una missiva al sindaco Stirati e, per conoscenza, ai presidenti della giunta regionale umbra, della Provincia di Perugia, di Confindustria Umbria e al direttore generale Confindustria Umbria.
Le due cementerie, invitate all’audit di domani, mercoledì 13 gennaio, saranno rappresentate da Confindustria Umbria.
Nella lettera, le aziende hanno ricordato come da sempre si siano impegnati per la tutela dell’ambiente tramite investimenti, ricerca, professionalità e opportuno dialogo e confronto.
L’iniziativa dell’ecodistretto e la finalità di conoscere in maniera più profonda le matrici ambientali del territorio di Gubbio si scontra, secondo le due cementerie, presentano alcune contraddizioni.
“Da moltissimi anni – si legge nella lettera indirizzata al sindaco – ben 5 centraline Arpa monitorano ogni giorno il territorio di Gubbio in merito a polveri fini (PM 10 e 2,5), metalli, IPA, N02, S02, e diversi altri inquinanti. I dati sono visibili a tutti. Ci sfugge il motivo per il quale l’amministrazione comunale non li abbia mai voluti prendere in seria considerazione. I report di Arpa sulla qualità dell’aria descrivono Gubbio tra le città meno inquinate dell’Umbria, dove il problema, se esiste, è concentrato sulle emissioni da riscaldamento domestico (90% del totale)”.
“Colpisce – aggiungono le due aziende – che all’appuntamento di domani non siano stati inviati rappresentanti di attività artigianali, agricoltura, traffico veicolare, chi si occupa di riscaldamenti domestici, discariche (non solo Auri) e così via. Invitare solo le nostre due aziende, che rappresentano meno del 5% dell’eventuale problema, potrebbe generare dubbi sull’esistenza di un pregiudizio che siamo sicuri non esista“.
“Non vorremmo che a Gubbio la difesa dell’ambiente – hanno concluso le due cementerie – sia per qualcuno un modo di demonizzare l’industria e il suo ruolo rilevante nel progresso della città e del Paese”.