Sono stati rinnovati i laboratori di Biochimica e biologia molecolare prenatale e Medicina prenatale e ginecologia della sezione di Clinica ostetrica e ginecologica del dipartimento di Scienze chirurgiche e biomediche della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia.
In un incontro è stata illustrata la ventennale attività dei laboratori di ricerca, nati nel 1994 grazie a Gian Carlo Di Renzo, direttore della clinica e degli stessi laboratori, inaugurati alla presenza, tra gli altri, delle due dottoresse responsabili, Giuliana Coata e Antonella Barbati, di Francesco Puma, direttore del dipartimento di Scienze chirurgiche e biomediche, oltre che di Paolo Brunetti e Benito Cappuccini, rispettivamente presidente e ideatore della fondazione Gebisa (Genitori bimbi sani), sostenitrice, insieme alla famiglia De Micheli, delle due realtà rinnovate.
“Oggi – ha detto Di Renzo – celebriamo il rinnovamento dei laboratori partiti vent’anni fa come attività di ricerca, ma che grazie, appunto, all’intervento della fondazione Gebisa e di alcuni benefattori privati sono stati rinnovati negli ultimi due anni in maniera radicale, facendo della Clinica ostetrica e ginecologica perugina forse l’unica realtà in Italia ad avere dei propri laboratori”.
I laboratori sono divisi in due parti. Quello di Biochimica e biologia molecolare prenatale si compone di cinque stanze ed è ubicato nel Centro didattico della Facoltà di medicina e chirurgia dell’ateneo perugino, a Sant’Andrea delle Fratte. Mentre il laboratorio di Medicina prenatale e ginecologia si trova nell’edificio C della stessa facoltà. Lo staff che lavora all’interno dei due spazi è formato da sei tra dottorandi e assegnisti di ricerca in medicina prenatale, guidati dalle dottoresse Coata e Barbati.
In 20 anni di attività i laboratori hanno ricevuto finanziamenti per oltre 9 milioni di euro, il personale coinvolto ha pubblicato 250 lavori scientifici e partecipato a 650 congressi internazionali, oltre ad eseguire più di 250 mila test introdotti nella pratica clinica.Ci siamo dedicati soprattutto – ha precisato il dottor Di Renzo – a prevenzione e studio di nascita prematura ed a genetica prenatale non invasiva. Siamo stati infatti antesignani in Europa di metodi e tecniche non invasive”.
Contestualmente all’inaugurazione è stata ufficializzata la dedica dei laboratori di Biochimica e biologia molecolare prenatale con una targa in memoria di ‘Sally De Micheli’ e ratificata la collaborazione con Gebisa, nata con l’intento di sostenere la ricerca clinica, biomolecolare e genetica, attraverso un approccio multidisciplinare, per ridurre i risultati negativi e le problematiche correlate alla nascita da gravidanze patologiche.