“In merito alle notizie di questi giorni riguardanti la presenza di arsenico a livelli superiori al consentito nelle zone del viterbese e alle preoccupazioni che tale notizia ha suscitato nell’orvietano – precisa la nota congiunta del presidente della SII (Servizio Idrico Integrato) Puliti, dell’amministratore delegato Bernardi e del direttore generale Rueca – non esiste alcuna emergenza per Orvieto e per il territorio circostante.
Grazie all’impegno della Sii la situazione è perfettamente sotto controllo. La Società ha infatti investito oltre 2 milioni di euro nel 2010 per realizzare 8 impianti di potabilizzazione. Con tali impianti si è affrontata tempestivamente l’emergenza alluminio e si è risolto il problema dei livelli di arsenico.
Tali sostanze sono presenti naturalmente nelle acque del territorio orvietano, così come in altre zone d’Italia, e per questa ragione la Ue ha fissato i parametri di tolleranza con una direttiva fatta propria dal ministero per l’Ambiente”.
“Nel rispetto della normativa UE – aggiungono i vertici della SII – tutti gli impianti di potabilizzazione sono stati realizzati entro ottobre 2010, prima quindi della scadenza delle deroghe concesse dalla Ue e fissate al 31 dicembre 2010 per consentire a tutti i territori italiani interessati di mettersi in regola con i parametri. Grazie agli investimenti della SII, l’Umbria è l’unica regione in Italia ad aver rispettato le direttive comunitarie e ad essersi messa in regola prima della scadenza delle deroghe”.
Sui lavori e le tempistiche i rappresentanti della SII sottolineano: “gli 8 impianti della SII sono stati installati a: Orvieto, Castelgiorgio, Castelviscardo e Porano. L’emergenza alluminio fu affrontata e risolta nell’arco di soli 2 mesi con la progettazione e la realizzazione in tempi brevissimi degli impianti stessi. Identica rapidità fu adoperata per l’arsenico: in soli 6 mesi furono infatti messi in attività gli impianti che ad oggi funzionano perfettamente ed assicurano acqua di grande qualità e depurata da sostanze ritenute pericolose dall’Unione europea”.