ldquo;Lrsquo;Umbria si pone allrsquo;avanguardia nellrsquo;applicazione della direttiva comunitaria lsquo;Habitatrsquo; che mira a contribuire alla salvaguardia della biodiversitagrave;: egrave; infatti lrsquo;unica in Italia ad aver costituito una rete ecologica a intera copertura regionale a scala 1:10.000, recepita con due leggi regionali che le conferiscono forza e cogenza nelle valutazioni di impatto ambientale e soprattutto nelle scelte pianificatorie a livello localerdquo;. Stamani si egrave; aperto il 47esimo Congresso nazionale della Societagrave; Italiana di Scienza della Vegetazione, che si svolge fino al 14 settembre al Dipartimento di Biologia Applicata dellrsquo;Universitagrave; di Perugia e che, in occasione del ventennale dellrsquo;emanazione della direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, la cosiddetta direttiva ldquo;Habitatrdquo;, ha dedicato lrsquo;apertura e unrsquo;intera sessione alla tematica della rete ldquo;Natura 2000rdquo;, la rete di aree destinate alla conservazione della biodiversitagrave; sul territorio dellrsquo;Unione Europea istituita dallrsquo;art.3 della stessa direttiva.
Attualmente la rete ecologica europea ldquo;Natura 2000rdquo; egrave; costituita da Zone di protezione speciale (ldquo;Zpsrdquo;) e Siti di importanza comunitaria (ldquo;Sicrdquo;); il Ministero dell’Ambiente, con proprio decreto, adottato drsquo;intesa con ciascuna Regione interessata, dovragrave; designare i ldquo;Sicrdquo; da inserire nella rete come Zone speciali di conservazione (ldquo;Zscrdquo;).
La Regione Umbria ha costituito una propria rete di aree destinate alla conservazione della biodiversitagrave;, che salvaguarda lrsquo;ambiente, aiuta lrsquo;economia e favorisce il benessere di chi risiede o visita i luoghi. Egrave; formata da 97 Siti di importanza comunitaria e e 7 Zone di protezione speciale, e interessa oltre il 14 per centro del territorio regionale per una superficie complessiva di oltre 156mila ettari.