Trascritte e depositate, da parte del perito nominato dal giudice, le trascrizioni delle intercettazioni
A sostenere la loro innocenza davanti al giudice per le udienze preliminari di Perugia, avvenuta ieri, nell’ambito dell’inchiesta sull’esame di italiano sostenuto all’ateneo dal calciatore Luis Suarez, la ex rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia, Giuliana Grego Bolli, e la professoressa Stefania Spina, sono state ascoltate in aula . Le due professioniste hanno risposto alle domande dei difensori delle parti e dei pubblici ministeri, anche alla luce del deposito, da parte del perito nominato dal giudice, delle trascrizioni delle intercettazioni.
Secondo la tesi degli avvocati difensori, la ex rettrice dell’Università per stranieri, Giuliana Grego Bolli, l’allora direttore Simone Olivieri, la professoressa Stefania Spina sarebbero innocenti. Il punto di forza della difesa è stato sostenuto in particolare dagli i avvocati della Bolli e della Spina, evidenziando e dimostrando la tesi di alcuni aspetti deficitari delle inchieste e concernenti ai contenuti delle intercettazioni,in alcuni casi trascurate dagli inquirenti e per questo fatti trascrivere .
Da questi ultimi documenti si evincerebbe l’innocenza delle due insegnanti. La difesa della Grego Bolli ha rafforzato la tesi che , la funzionaria non avrebbe avuto nessuna parte attiva nell’organizzazione del corso di preparazione all’esame che, peraltro, aveva suggerito di affidare a un’altra docente. Nella fattispecie, hanno sostenuto i legali, che le mansioni attribuite alla Greco Bolli non rientrano tra quelle del rettore, che vengono invece svolte in autonomia dagli organi amministrativi competenti.
La professoressa Stefania Spina sarebbe in fine estranea ai fatti contestati, perché, come emerge nelle intercettazioni, Ella avrebbe accettato con evidente contrarietà di impartire le lezioni a Suarez, limitandosi alla mera attività di insegnamento. La prof Stefania Spina ha dichiarato di aver utilizzato il materiale didattico pubblicato sul sito del Centro di valutazione.
La difesa ha poi precisato che tale materiale può essere visionato da chiunque voglia prepararsi per l’esame.
La professoressa Spina dal mese di giugno dello scorso anno è comunque tornata in cattedra all’Università per gli stranieri di Perugia. La docente di glottologia e linguistica è stata reintegrata in quel periodo all’esercizio del pubblico ufficio. L’atto di revoca della sospensione venne firmato dal gip di Perugia.
La revoca le venne concessa su istanza dell’avvocato difensore David Brunelli. Che all’epoca dichiarò “Siamo molto contenti che la professoressa Spina possa tornare a svolgere la sua funzione di insegnante e così uscire dall’incubo che ha vissuto. Potrà così dedicarsi con maggiore serenità anche a preparare la sua difesa nel processo imminente” ed aggiunse “L’ipotizzato periculum libertatis –riportato nell’istanza di revoca – risulta del tutto insussistente alla luce, anzitutto, del lungo tempo trascorso dall’inizio dell’esecuzione della misura, ormai in essere da oltre sei mesi e, poi, della circostanza che le indagini preliminari sono ormai concluse”.
E in definitiva “la misura interdittiva ormai sprovvista dei requisiti che ne legittimano l’applicazione, si rileva in un’ingiustificata afflizione per la professoressa Spina la quale, profondamente provata in conseguenza della vicenda che l’ha travolta, si trova altresì nella condizione di dover subire un significativo e ingravescente pregiudizio economico, conseguente alla sua dimidiazione del suo stipendio mensile”.
Nello medesimo periodo venne revocata dal gip anche l’analoga misura interdittiva disposta nei confronti del coindagato Simone Olivieri.