Il centro polivalente realizzato dopo il terremoto del 2016, finanziato con le donazioni ai terremotati
Il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, è stato condannato dal tribunale di Spoleto ad un anno e tre mesi di reclusione e 60 mila euro di ammenda, con pena sospesa, per la vicenda di Casa Ancarano, il centro polivalente realizzato dopo il terremoto del 2016, finanziato con le donazioni ai terremotati. La sentenza emessa dal giudice Dorita Fratini è arrivata a conclusione dell’indagine partita dalla Procura di Spoleto.
La medesima condanna è stata inflitta al presidente della Pro loco della frazione Ancarano, Venanzo Santucci e al progettista e direttore dei lavori Riccardo Tacconi, che dovranno rispondere di abuso edilizio, all’interno di un’area sottoposta a vincolo ambientale quale è quella nel Parco nazionale dei Monti Sibillini.
Secondo i pm l’opera non avrebbe avuto i criteri della temporaneità e non sarebbe stata funzionale a operazioni di soccorso, messa in sicurezza o realizzazione di strutture atte ad ospitare sfollati o servizi pubblici. I difensori dei tre imputati, gli avvocati David Brunelli, Massimo Marcucci e Luisa Di Curzio, hanno già annunciato il ricorso in appello.
L’avvocato Brunelli ha dichiarato: “Si tratta di una decisione che reputo in contrasto non solo con il diritto ma soprattutto con la giustizia. La popolazione di Ancarano attendeva da anni che qualcuno potesse restituirle la speranza di una ripresa di vita in quei territori martoriati, la prospettiva di una ricostruzione non solo fisica ma anche morale e psicologica del tessuto sociale e umano. Ebbene questa attesa è rimasta profondamente delusa. Imputati che hanno agito per il bene comune, che con entusiasmo e coraggio si sono dati da fare per mantenere viva una base minima da cui ripartire, sono stati ripagati con un trattamento alla stregua di delinquenti che deliberatamente infrangono la legge e condannati al carcere”.