Una ternana di 64 anni, ricoverata da 20 giorni nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Terni, è stata colpita da una trombosi multipla. I coaguli sono tre: uno al rene, uno al polmone, uno al cuore – e sembrerebbe, secondo i sanitari, che il tutto possa essere collegato alla somministrazione del vaccino AstraZeneca a cui la signora è stata sottoposta il 18 maggio scorso.
Come riporta il Messaggero, la signora Anna il 18 maggio ha fatto il vaccino AstraZeneca (il richiamo è fissato per il 3 agosto), poi a distanza di una decina di giorni ha cominciato a sentirsi poco bene, con fortissimi mal di testa. «Dopo un paio di giorni, e vedendo che la situazione non migliorava, ci siamo recati al Pronto soccorso dell’ospedale di Terni – racconta il marito – Nel foglio di ingresso, tengo a ribadire, abbiamo scritto che a mia moglie, qualche giorno prima, era stato inoculato il vaccino anglo svedese. Loro al Pronto soccorso hanno fatto gli esami, tra cui quello del sangue dove è risultato un clamoroso calo di piastrine, ma i medici sorprendentemente ci hanno rimandato a casa dicendo che non c’era motivo da allarmarsi. Che il mal di testa era dovuto, probabilmente, ad una crisi ipertensiva».
A quel punto, confortati dei medici, i coniugi sono tornati a casa. «Purtroppo dopo qualche giorno mia moglie si è sentita peggio, questa volta con un gran dolore al fianco destro e allora siamo corsi di nuovo al Pronto soccorso: hanno deciso di ricoverarla. La diagnosi è stata spietata: tre trombi e il rischio di ictus, ischemie embolie polmonari. L’hanno messa in Terapia Intensiva e abbiamo vissuto momenti terribili anche se adesso non sembra correre pericolo di vita».
La situazione, comunque, non sembra neanche migliorare tanto che i medici ternani stanno pensando di trasferirla al policlinico di Perugia.