La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve accoglie cinque giovani nuovi sacerdoti, Samy Cristiano Abu Eideh, Vittorio Bigini, Daniele Malatacca, Simone Strappaghetti e Michael Tiritiello, che hanno ricevuto l’ordinazione presbiterale per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti. La cerimonia si è svolta martedì 29 giugno, festa dei Ss. Pietro e Paolo, alle ore 18, durante la celebrazione eucaristica in piazza IV novembre del capoluogo umbro.
La splendida cornice della Piazza grande con la duecentesca Fontana maggiore, dinanzi alla cattedrale di San Lorenzo, è stata scelta per permettere una più ampia partecipazione di fedeli – nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia – provenienti in gran parte delle parrocchie dove prestano servizio i cinque ordinandi. I posti a sedere sono per l’esattezza 999, ben distanziati, e assegnati su prenotazione; ma chi vorrà partecipare potrà farlo restando al di fuori dell’area transennata, senza creare assembramenti, o seguire la diretta sul canale Youtube del settimanale La Voce. Lo studio della messa in sicurezza degli spazi riservati ai fedeli in piazza è stato curato dall’“Area progetto associati” di Perugia. A memoria d’uomo è la prima volta che piazza IV Novembre ospita una celebrazione eucaristica per ordinazioni presbiterali. Altre importanti celebrazioni si sono tenute in questa piazza tra la fine del secolo scorso e l’inizio dell’attuale: nel settembre 1999, la S. Messa conclusiva del IV Congresso eucaristico diocesano che vide la partecipazione di alcune migliaia di fedeli; nell’agosto 2000, la S. Messa con più di 7.000 giovani giunti da diversi Paesi del mondo prima di recarsi a Roma per la GMG del Grande Giubileo.
L’ingresso dei cinque nuovi sacerdoti nel Presbiterio diocesano, che dal 29 giugno conta 118 membri, in un periodo molto difficile quale è la pandemia, è stato salutato da tutta la comunità diocesana come un importante segno di ritorno alla vita “normale”. È un altro motivo che ha spinto gli ordinandi e quanti li hanno affiancati a organizzare l’impegnativa celebrazione eucaristica in piazza; a testimonianza di una Chiesa “in uscita”, tra la gente, per ringraziare coralmente il Signore e trasmettere tanta speranza. Non si dimentica neppure quanti hanno sofferto e continuano a soffrire a causa della pandemia, che ha causato tante vittime e ha messo a dura prova la tenuta del tessuto sociale ed economico di intere comunità.
Insieme al cardinale Bassetti hanno concelebrato il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, il rettore del Seminario regionale umbro don Andrea Andreozzi, vari altri sacerdoti, con il servizio di diversi diaconi. Presenti anche i seminaristi di tutta la regione, insieme ai gruppi giovanili parrocchiali e oratoriali frequentati dagli ordinandi negli anni della loro formazione. Formazione che li ha visti raggiungere il “traguardo” del diaconato transeunte, che introduce al sacerdozio, lo scorso 12 settembre, insieme a Emmanuel John Olajide Boluwatife, che verrà ordinato sacerdote l’8 dicembre prossimo perché ancora non ha l’età canonica per assumere tale ufficio).
Già allora i fedeli che presero parte alla celebrazione nella basilica di San Domenico si erano lasciati avvolgere da quella particolare atmosfera di spiritualità, festa e gioia che si ripeterà in piazza IV Novembre, e con maggiore intensità. L’ingresso di ben cinque nuovi sacerdoti nella comunità diocesana è una ricchezza e una speranza anche per l’intera comunità civile, oltre a essere, come ha evidenziato il cardinale Bassetti durante l’omelia della loro ordinazione diaconale, “il frutto della maternità della Chiesa… La Chiesa genera i suoi figli attraverso il battesimo e il sacramento all’Ordine, e li costituisce padri e maestri della comunità”.
Il sacerdote è chiamato a rivestire sempre più un ruolo importante anche nella società, nel momento in cui diviene la guida di una realtà di prossimità, quale è la Parrocchia, nel farsi carico delle istanze umane e materiali di tante persone in difficoltà. Spesso, attraverso la Caritas, il parroco propone e coordina progetti socio-caritativi. Anche sul fronte educativo-aggregativo-formativo delle giovani generazioni il sacerdote riveste un ruolo fondamentale nelle attività degli Oratori, realtà che aiutano non poco le famiglie nel doposcuola e nel periodo estivo.
Chi sono i cinque ordinandi? Don Samy Cristiano Abu Eideh, classe ’87, proveniente dalla parrocchia di S. Lucia, dottorato in Filosofia, attualmente in servizio pastorale presso le parrocchie di Piccione, Fratticiola Selvatica, Ramazzano Le Pulci e nella Pastorale vocazionale diocesana. Don Vittorio Bigini, classe ’81, proveniente da S. Sisto, prima impiegato comunale, attualmente in servizio pastorale con i giovani delle parrocchie di Chiugiana, Olmo, Fontana, Corciano, Magione, Antria, Castelvieto, Agello, Montecolognola, Montesperello, S. Feliciano, S. Savino e Villantria. Don Daniele Malatacca, classe ’90, di origine pugliese, infermiere, attualmente in servizio pastorale presso le parrocchie di Case Bruciate, Elce, S. Agostino e Coordinamento Oratori Perugini. Don Simone Strappaghetti, classe ’94, proveniente da S. Lucia, è entrato in Seminario dopo un anno di università, attualmente in servizio pastorale presso la parrocchia di S. Lucia. Don Michael Tiritiello, classe ’86, proveniente da Prepo, ha lavorato come ingegnere, attualmente in servizio pastorale presso le parrocchie di S. Sisto, Lacugnano e S. Andrea delle Fratte.
Lo studio della messa in sicurezza della fruibilità di piazza IV Novembre di Perugia per la celebrazione eucaristica dell’ordinazione di cinque sacerdoti diocesani, in programma martedì 29 giugno, alle ore 18, è stato affidato dall’Archidiocesi all’“Area progetto associati”; studio curato nei minimi particolari dall’architetto Goffredo Duranti e dagli ingegneri Carlo e Roberto Regni. Quest’ultimo è il responsabile del progetto e della sicurezza dell‘evento; il rispetto delle norme sia anti-Covid-19, sia di ordine pubblico e sia di tutela e salvaguardia del luogo di interesse storico-artistico sono state le linee guida della proposta.
“Tutta l’area di piazza IV Novembre e parte di corso Vannucci (fino all’altezza del portone di Palazzo dei Priori) riservata a quest’importante evento religioso all’aperto, che la nostra città non viveva da anni – spiega l’ing. Roberto Regni –, interessa una superficie complessiva di circa 4.000 mq, delimitata da transenne in plastica, con 8 varchi di accesso, suddivisa in 9 settori (anch’essi delimitati) per complessivi 999 posti a sedere, con vie di fuga interne ben visibili da tappeti rossi. Alla base della gradinata della cattedrale di San Lorenzo verrà allestito un palco coperto di 60 mq dove sarà posizionato l’altare alle cui spalle si troveranno i due settori riservati a 80 coristi e 10 musicisti. È stata curata nei particolari la fonia dell’intera area che permetterà ai partecipanti di ascoltare nel migliore modo possibile la celebrazione; celebrazione che potrà essere seguita anche da un maxischermo posizionato nella parte di piazza IV Novembre davanti all’Arcivescovado dove si troveranno i settori 1 e 2 con più fedeli rispetto ai restanti. Qualora dovesse essere molto caldo all’aperto – precisa l’ing. Regni –, per i bambini e gli anziani è previsto il trasferimento in cattedrale, con una capienza di 250 posti, dove sarà allestito un secondo maxischermo. Il palco verrà montato nella giornata di lunedì 28, mentre il posizionamento delle sedute e delle transenne avverrà dalle ore 7 di martedì 29. Complessivamente gli addetti alla sicurezza e all’accoglienza dei fedeli, ben individuabili dal gilè di colore giallo o da divise, sono oltre 100 e a ogni varco di acceso saranno in 5 per misurare la temperatura corporea, controllare il possesso di mascherine e la corrispondenza tra biglietto di invito e documento di identità, accompagnare ciascun fedele al posto assegnatogli. Le sedute singole saranno posizionate nel rispetto delle norme anti-Covid. Gli stessi addetti si occuperanno della distribuzione di acqua minerale ed è previsto anche un servizio sanitario di prima emergenza con due ambulanze, presidi antincendio, personale sanitario mobile, oltre a una nutrita presenza di personale di pubblica sicurezza. L’accesso è consentito dalle ore 16.30 e ci auguriamo che gli invitati arrivino diluiti nel tempo per evitare assembramenti, che comunque saranno evitati dal continuo controllo degli addetti al servizio”.
“Un sentito ringraziamento, per la collaborazione nel rendere fattibile il nostro studio-progetto – conclude il responsabile ing. Regni –, lo rivolgiamo a tutte le autorità civili e di pubblica sicurezza preposte in materia, all’Archidiocesi e ai suoi volontari, alle comunità Neocatecumenali, Magnificat e gruppi Scout Agesci, e ai membri dell’EITAL-Protezione civile e della Misericordia”.
«Cosa si aspettano, il Signore e la nostra amata Chiesa perugino-pievese, da voi? E voi, per chi e cosa siete disposti oggi a consegnare, attraverso la mia povera persona, la vostra vita a Cristo?».
Sono le domande che il cardinale Gualtiero Bassetti ha rivolto ai cinque ordinandi presbiteri diocesani Samy Cristiano Abu Eideh, Vittorio Bigini, Daniele Malatacca, Simone Strappaghetti e Michael Tiritiello, nell’omelia della celebrazione eucaristica della loro ordinazione tenutasi all’aperto, in piazza IV Novembre di Perugia, davanti alla cattedrale di San Lorenzo, il 29 giugno, giorno in cui la Chiesa ricorda la memoria liturgica dei Ss. Pietro e Paolo. «Una risposta chiara e coerente a Cristo – ha proseguito il cardinale –, dipende soltanto dall’esperienza che avete fatto di lui, dal vostro amore per Lui, in una parola, dalla vostra fede. Libri, catechismi, letture, studi, sono necessari ma tutto dipende dal personale incontro con Lui. Neppure la vostra preparazione fa titolo: non fanno titolo le doti umane, se pur utilissime; non fa titolo, da sola, neppure la buona volontà. Figli carissimi, conta soltanto la vostra fede». Concelebranti di questa partecipata ordinazione sacerdotale, svoltasi nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia, sono stati il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, il rettore del Seminario regionale umbro don Andrea Andreozzi, e diversi sacerdoti. Ad animare la celebrazione è stato il Coro giovanile diocesano “Voci di Giubilo”.
L’abbraccio della Chiesa diocesana. «La fede povera, ma la fede è sempre povera – ha evidenziato il cardinale –, in quanto ti affidi ad un altro. Il povero non vanta niente, tende soltanto la mano. Niente potete o possiamo vantare: “Tu sei il Cristo…!” Ed è proprio questa fede umile, povera, che diventa luogo dell’abbraccio, lo spazio dell’accoglienza, ciò che fa titolo all’amore. “Tu sei il Cristo…!”. Non allontanatevi mai da questa fede, da questo amore semplice! Essi sono anche l’espressione più alta delle nostre povertà, perché ci aiutano a rimanere fedeli a Lui. Questa fede così povera e così radicale vi aiuterà ad assumere atteggiamenti fraterni, di mansuetudine, di bontà, di misericordia verso chi sbaglia o è nell’errore, verso i piccoli, i poveri, i giovani… Radicandovi totalmente nella roccia che è Cristo, diventerete anche voi ‘roccia’ e riferimento per gli altri. Non possiamo in questo momento non ricordare con la nostra preghiera Papa Francesco, che guida la barca di Pietro e si affida continuamente alla preghiera di tutti. Carissimi, amatela questa Chiesa, amatela più di voi stessi, amatela più della vita! Amatela! Non perché vi dirà bravi, o perché lo meriti. Amatela perché Gesù l’ha amata fino a morire; perché se essa ha meritato l’amore di Dio, può ben meritare anche il vostro! Amatela con cuore di presbiteri, cioè di pastori e di padri. Amatela non perché siete un dono per lei, ma perché lei è un dono materno per voi. Venite figli, venite in questa Chiesa perusino-pievese che vi abbraccia come dono prezioso del Signore. Venite in questo nostro presbiterio, che vi accoglie nella gioia come nuovi presbiteri, come dei fratelli più giovani, capaci di ridestare speranza. Venite, per cantare insieme a noi, oggi e sempre, il Magnificat della Vergine Maria, che è anche il nostro.
Una storia davvero abitata dalla grazia. Il cardinale Bassetti, all’inizio dell’omelia, si è soffermato sulla solennità dei Ss. Pietro e Paolo, dicendo ai fedeli in piazza: «oggi gli apostoli Pietro e Paolo tornano a sedersi in mezzo a noi e ci parlano con forza, esortandoci a non rinchiuderci e a non pensare minimamente ai nostri problemi, ma a sentire l’urgenza di confermare la fede dei fratelli e di uscire ad annunciare il Vangelo a coloro che ancora non lo hanno accolto. Questa è primariamente la missione di ogni battezzato e particolarmente del vescovo e dei presbiteri. Proprio oggi si compiono per me 55 anni di ordinazione sacerdotale. Ai miei tempi, quasi dovunque, i novelli presbiteri venivano ordinati il 29 giugno. Anche nel nostro presbiterio, un tempo, avveniva così. Cari fratelli, per me, più passa il tempo e più mi sento fiero e gioioso della mia e, lasciatemelo dire, della vostra chiamata al presbiterato. Ho fatto in questi giorni un prolungato esame di coscienza e mi sono reso conto di quanto devo al mio Seminario e alla Chiesa fiorentina che, come una madre, mi ha allevato e cresciuto. Sono grato ad essa per tutta la grazia, l’amicizia, la testimonianza continua di un amore misericordioso, che attraverso tante persone e tante storie ho potuto sperimentare: una storia davvero abitata dalla grazia. Questo bagaglio, che, nonostante le mie infedeltà, ha arricchito la mia vita, ancora una volta stasera, vorrei trasmetterlo a questi cinque figli, a cui sto per imporre le mani; ve lo riassumo in poche parole: “Se pregherete, se amerete il Signore, che proclama le beatitudini; se lo adorerete nell’Eucaristia, non potrete fare altro che impegnarvi per l’uomo e per la costruzione armonica della città dell’uomo, come una città possibile perché inerente al sogno di Dio per l’umanità”. Pensate alla grandezza di questo sguardo profetico, allargato sul mondo 60 anni fa, quando ancora le frontiere dividevano ideologie, popoli e razze».
Il ritorno ad una vita serena. Il cardinale Bassetti, all’inizio del suo saluto introduttivo alla celebrazione, ha ringraziato tutti coloro che si sono prodigati affinché si tenesse in piazza IV Novembre la celebrazione per l’ordinazione sacerdotale dei cinque seminaristi perugino-pievesi. «Quanto è bello questa sera lo spettacolo di questa piazza con tanta gente – ha commentato il cardinale con voce commossa – e vorrei che gustassimo a fondo questa festa, questo momento di gioia. Ci sono qui le nostre famiglie, i giovani, i ragazzi delle nostre parrocchie. Sono qui perché cinque giovani hanno detto sì al Signore e sono disposti a consacrare la loro vita al servizio della Chiesa. Il popolo santo di Dio ha sempre la capacità di apprezzare la grandezza di questo dono. E siamo qui con questi cinque giovani, che si donano totalmente al Signore, anche per invocare dal Signore la fine della pandemia e il ritorno ad una vita serena».