“Il commissariamento delle Camere di commercio che non hanno effettuato le unificazioni previste come da decreto scatta, stando ai termini indicati, il 15 ottobre. Vale anche per quelle dell’Umbria”.
Lo fa sapere Willy Labor, responsabile nazionale della comunicazione di Unioncamere.
Come scrive oggi Il corriere dell’Umbria, dalle 105 camere iniziali si è passati a 82. Ma devono diventare 60. Ci sono ancora una quarantina di enti coinvolti.
Le camere di Perugia e Terni sono tra queste.
E la Regione non ha ancora effettuato alcun atto volto all’unificazione e alla creazione della Camera di commercio dell’Umbria. Il decreto semplificazione del 15 agosto stabilisce 60 giorni di tempo massimo. Che scadono il 15 ottobre, appunto.
Ma l’arrivo dei commissari nominati dal ministero potrebbe avvenire prima, il 15 settembre, visto che dallo stesso decreto sono stati fissati trenta i giorni per gli enti camerali che hanno gli organi scaduti. Vedi gli umbri. In questo caso i compito potrebbe essere affidato agli attuali presidenti, Giorgio Mencaroni per Perugia e Giuseppe Flamini per Terni. In queste ore sono in fase di presentazione emendamenti in fase di conversione che spostano il termine ultimo a novembre o a fine anno. Ma la legittimità della norma non è in discussione.
La fusione, stando agli intendimento della riforma, farebbe risparmiare sulle poltrone del consiglio. Restano intatte sedi e organici legati al personale. La contrarietà dell’ente ternano è ancora sul tavolo: è tra le dieci camere che hanno presentato ricorso alla Corte costituzionale. Ma la Consulta a luglio lo ha respinto e ha decretato che la norma è legittima, la fusione s’ha da fare.
Senonché, nel cuore verde non c’è ancora un atto di avvio dell’iter. Manca di conseguenza anche una data.
Giuseppe Flamini, presidente della Camera di commercio di Terni, continua a dirsi contrario all’unificazione.
“La nostra posizione resta la stessa”, spiega Flamini. “Dopodiché se arriva il commissariamento interesserà sia Terni che Perugia. Prese di posizione istituzionale a livello ufficiale delle Regioni tranne la Calabria e l’Emilia non ci sono state. Abbiamo avuto un’interlocuzione con la Regione Umbria. Conoscono la nostra posizione. Anche a livello politico c’è per quello che ci risulta un assenso trasversale all’impossibilità di chiudere le procedure entro questi termini stringenti. Peraltro i dati di riferimento per attivare l’unificazione sono quelli del 2016. Non può essere. E’ una cosa che non si regge in piedi. E’ una forzatura che va scongiurata”.
La Camera di commercio di Perugia ha già trasmesso gli atti e i dati per l’unificazione a inizio anno, per mano del funzionario designato a questo compito, Mario Pera. Proprio sulle pesature degli iscritti e la ridefinizione delle funzioni ci sarà più da lavorare