Concorsopoli peggio del pozzo di San Patrizio, più si scava più emergono complicità, silenzi complici, centri di potere che agivano nell’ombra.
Ieri mattina sono iniziati gli interrogatori di garanzia dinanzi al gip Valerio D’Andria. Le due dirigenti dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Maria Rosa Franconi e Gabriella Carnio, accompagnate dai rispettivi legali, Franco Libori e Delfo Berretti, si sono avvalse della facoltà di non rispondere in attesa di capire cosa gli inquirenti hanno in mano.
Chi parla è invece Diamante Pacchiarini, accusato di peculato, che ha fornito delucidazioni rispetto al pagamento della fattura emessa dalla Sis, Servizi di sicurezza di Aldo Modena, che il 19 luglio dello scorso anno aveva effettuato una bonifica a caccia di microspie nell’ufficio dell’ex direttore generale dell’ospedale, Emilio Duca.
La prima fattura era intestata all’Azienda, poi c’è stata una richiesta di correzione di emettere una nota di credito intestata al direttore generale Emilio Duca; i tre ex direttori hanno pagato in tre, dividendosela.
Ma evidentemente gli indagati erano già stati avvertiti del procedimento in corso.
Infatti, affermano gli inquirenti, Duca, Valorosi e Pacchiarini incontrano l’ex generale dell’Arma dei carabinieri, Pasquale Coreno. E’ lui, poche ore dopo a dire di cambiare tutto, compresi i telefoni cellulari. Pacchiarini li esorta anche a stare attenti perché potrebbero avere qualcosa in macchina. “Ma io non parlo mai in macchina” ribatte Valorosi.
Ma nonostante tutti gli accorgimenti i magistrati hanno ottenuto lo stesso ciò che volevano.