Una famiglia perugina, composta da tre persone, aspetta dallo scorso giugno il rimborso del volo mai preso Perugia-Cagliari, per il quale, avevano pagato 650 euro, comprendente il viaggio di andata e quello di ritorno.
Ma come riporta il Messaggero Umbria la compagnia AliBluMalta, senza specificare alcuna causa, ha annullato entrambi i viaggi, lasciando a piedi la famiglia che aveva prenotato una settimana di vacanza in Sardegna.
«Queste persone sono poi riuscite a partire – spiega Carla Falcinelli, presidente del Codacons Umbria – ma sono stati costretti a prendere un altro volo, pagando un secondo biglietto». Alla signora che aveva curato la prenotazione lasciando i propri recapiti, la compagnia ha però inviato una mail con la quale si assicurava il rimborso dei 650 euro pagati per il biglietto. Messaggio che ora è sul tavolo dell’avvocato del Codacons, Simona Boldrini, che sta seguendo il caso per ora puntando a una soluzione extra giudiziale. «Ci riserviamo di capire bene le responsabilità di tale cancellazione», aggiunge Carla Falcinelli. In una mail inviata ai clienti, all’epoca la compagnia parlò di “riprogrammazione indipendente” dalla loro volontà.
Come ricorda sempre l’edizione locale del quotidiano romano, una situazione simile si è ripetuta ad agosto quando un intero gruppo di vacanzieri è rimasto a Perugia, appiedato della stessa compagnia maltese. Tra questi, uno ragazzo si è rivolto all’associazione per tentare di recuperare il prezzo del biglietto, pari a 300 euro per persona. «In questo caso AliBlueMalta ha rifiutato il rimborso perché sostengono che il volo non è partito per causa dipendente da loro». Aspetto ribadito anche in relazione a un altro collegamento saltato, quello TrapaniCagliari, rispetto al quale la compagnia parlava di “cancellazione dipesa da fattori esterni alla compagnia”. Non si capisce a questo punto di chi sia la responsabilità anche se il regolamento Ue 261/2004 dispone chiaramente che in caso di cancellazione, ritardo o overbooking, ai passeggeri spetta un rimborso da 250 a 600 euro.
L’avvocato Carla Falcinelli invita i viaggiatori a valutare bene di che tipo di compagnia si tratta e a stampare tutto il biglietto, comprese le clausole e il contratto annesso per poter far valere il diritto al rimborso.
«Se si presentano più persone lamentando lo stesso problema – afferma il legale – si potrebbe avviare una class action per riavere i soldi dei biglietti».