Alla faccia della scuola pubblica, gratis e aperta a tutti. È stato calcolato che fra libri e accessori vari, le famiglie che devono mandare uno figlio a frequentare la prima superiore, dovranno sborsare almeno mille euro.
E la scadenza è imminente, visto che in Umbria il ritorno sui banchi è fissato per il 12 settembre. «Questo senza considerare i costi per le mense – osserva sul Messaggero Alessandro Petruzzi, presidente regionale e vice nazionale di Federconsumatori – e per il trasporto che non diminuiranno ma che fino all’ultimo le famiglie non potranno quantificare».
«Ci preoccupano i costi dei trasporti e delle mense – aggiunge Petruzzi – due questioni che sottoporremo all’attenzione del garante per il diritto allo studio. Nel primo caso perché non è possibile che il gestore annunci solo pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico i costi degli abbonamenti. Quanto alle mense, ci auguriamo di non dover assistere a riti vergognosi consumati di fronte a bambini cui non viene servito il pranzo perché i genitori non hanno potuto pagare la retta». Per Petruzzi in questi casi occorre intervenire a monte. «Fino a una certa età il diritto allo studio va garantito, considerando anche che non tutte le famiglie possono permettersi di pagare un euro al giorno per la merenda: penso alle zone, della crisi o a quelle terremotate dove non basta riaprire le scuole, ma mettere in condizione le famiglie di farle frequentare ai loro figli». Tornando ai prezzi del materiale scolastico, il Codacons Umbria stima aumenti tra il 2 e il 4% su astucci e altri accessori firmati.