A due anni dal tragico evento sismico che ha messo in ginocchio molte zone dell’Umbria, delle Marche e del Lazio, malgrado siano arrivati una pioggia di miliardi, la ricostruzione è lenta, ci sono indagati per illeciti nella attribuzione dei contributi e malgrado siano 900 le abitazioni abbattute e 300gli edifici, Norcia è ancora un deserto di ammassi di detriti al punto tale che è difficile comprendere quale possa essere il futuro, lo conferma l’imprenditore Vincenzo Bianconi che per primo ha ricostruito il suo albergo a Norcia . Il presidente di federalbeghi ha cosi descritto lo stato delle cose “Ad oggi non abbiamo ancora tutte le risposte e gli strumenti necessari per decidere in maniera consapevole del nostro futuro, ora è il tempo delle scelte concrete e definitive per il non rilancio dell’economia turistica”.
Bianconi conferma inoltre che occorrono “velocità, chiarezza e coraggio delle scelte”. Si augura, inoltre, che “sia terminato il tempo dei finanziamenti a pioggia” e chiede di “rimappare il cratere per territori e per settori economici, rimodellare gli aiuti sui problemi e le opportunità reali legate ad una visione di sviluppo compatibile con questi luoghi, con chi ci vive e con il mercato”.