Appropriazione indebita aggravata, è questa l’accusa mossa nei confronti della commercialista assisana denunciata dai suoi stessi clienti.
L’indagine ancora in corso ha portato alla luce una presunta truffa che sarebbe stata orchestrata ai danni di una trentina di clienti per un totale di circa 68mila euro, spariti insieme alla vasta documentazione contabile.
La professionista assisana sembrerebbe essersi appropriata, in maniera indebita, del denaro affidatole dalle aziende per cui lavorava, destinato ai pagamenti ad enti previdenziali quali l’Inps, e allo Stato sotto forma di modelli F24. Una frode che sembrerebbe essere andata avanti per anni, fino a quando non sarebbero iniziate ad arrivare le prime cartelle esattoriali agli imprenditori che, a loro insaputa, erano diventati evasori fiscali.
Gli agenti, durante le indagini preliminari, hanno interrogato uno dei numerosi clienti che, dinanzi alla giudice Annarita Cataldo, ha dichiarato di aver avuto “un rapporto di totale fiducia che durava da almeno dieci anni” con la commercialista. Fiducia che è venuta a mancare quando all’uomo, titolare di una piccola impresa nel settore idraulico, è stata recapitata una raccomandata per omesso versamento dell’Iva del valore di circa 9mila euro più interessi, per un totale di 13mila euro.
Inutili i tentativi di rintracciare la donna che è riuscita a sparire facendo perdere ogni traccia.
Il P.M. ha ascoltato anche le testimonianze di amico di famiglia della commercialista, e di un imprenditore truffato per più di 38mila euro.
L’istruttoria dibattimentale sembra essere arrivata la momento cruciale.
Gli avvocati della parte civile Delfo Berretti, Marco Gentili e Ciancaleoni hanno confermato l’appello previsto per giugno, nel quale si spera sia fatta chiarezza e giustizia.