Donatella Porzi, Presidente del Consiglio regionale dell’Umbria legislativa dell'Umbria, Donatella Porzi, è intervenuta in occasione dell'8 marzo per ricordare i 70 anni dalle elezioni politiche del 1946, le prime in cui alle donne venne riconosciuto il diritto di voto.
“Settanta anni sono trascorsi da quando – sottolinea la Porzi in una nota -, nel giugno del 1946, le donne poterono per la prima volta inserire una scheda nell'urna elettorale, contribuendo a decidere le sorti del nostro Paese. Un traguardo a cui si giunse, dopo settanta anni di lotte dei movimenti femministi, che iniziarono nel 1877 ad impegnarsi per il superamento delle non poche barriere sociali, culturali e politiche che si opponevano ad una cittadinanza femminile dei diritti. Nel 1946 le donne italiane diventarono a tutti gli effetti cittadine del nostro Paese, esercitando uno dei contenuti fondamentali dei diritti di cittadinanza: il diritto di voto, attraverso il quale esprimere la propria volontà politica. Tale diritto non fu concesso dall'alto: la storia ci dimostra che invece esso fu un traguardo fortemente e tenacemente voluto dalle donne italiane che, attraverso i movimenti emancipazionisti e femministi cui diedero vita”. Donatella Porzi rileva poi che “la battaglia per la conquista dei diritti elettorali, sia attivi che passivi, non esaurisce il ricordo delle innumerevoli lotte che le donne, singole e organizzate, hanno cdovuto portare avanti per il riconoscimento di una loro piena cittadinanza, cioe' di un insieme di diritti e di doveri volti alla partecipazione alla vita sociale, economica, politica del Paese, con pari dignita'”.
“Diritti conquistati spesso – aggiunge – solo sul piano formale, senza una immediata conquista su di un piano sostanziale. Oggi le donne sono presenti nelle istituzioni, nel tessuto sociale ed economico, e affiancano al loro ruolo pubblico di cittadine, rappresentati politiche, lavoratrici, imprenditrici, ricercatrici, studiose, intellettuali, quello privato di madri e di componenti dell'unita' elementare su cui si fonda la nostra societa': la famiglia. Dovendo scontare la carenza di servizi e di supporti alla famiglia e alla genitorialita'. Le donne sono da sempre e a pieno titolo una componente straordinaria della vita sociale, economica e politica dei Paesi. Il loro bagaglio di conoscenze, competenze, esperienze, impegno, sogni e aspirazioni, spesso maturato superando una difficolta' in piu' rispetto agli uomini, e' prezioso e utile alla societa'. Cio' nonostante la presenza delle donne nei ruoli politici, elettivi o di nomina, e' pari al 19,7 per cento, valore che pone l'Italia al 35esimo posto nella graduatoria mondiale. L'incidenza minore e' quella nelle Assemblee legislative, dove si riduce al 13,7 per cento, con l'Umbria che raggiunge un valore superiore alla media raggiungendo il 20 percento. Ma sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni si puo' e si deve fare ancora molto”. Per Porzi “si puo' e si deve fare ancora molto anche sui tassi di occupazione dell0e donne, le quali, a fronte di un maggior livello di scolarizzazione rispetto agli uomini, trovano con maggiore difficolta' una collocazione sul mercato del lavoro”.
“Migliaia di donne tutti i giorni – prosegue – svolgono il loro ruolo di madri, di componenti una famiglia, di lavoratrici, di semplici cittadine, nella vita della nostra comunita'. Esse portano ogni giorno, nel contesto in cui operano, il loro impegno, le loro competenze, la loro tenacia – conclude la presidente dell'Assemblea legislativa -, cercando di rendere compatibili le loro innumerevoli identita', pubbliche e private: il lavoro fuori di casa con le incombenze familiari, la crescita dei figli con le altre aspirazioni personali, la cura degli anziani con la ricerca dei legittimi spazi dedicati ai propri interessi e alle proprie passioni”.