È stato inaugurato a Ponte Pattoli il quartier generale del nuovo consorzio Cfu (Consorzio frutticultori umbri). Il capannone, che è stato attrezzato con macchinari e tecnologie uniche in Umbria, capaci di selezionare il prodotto ortofrutticolo oltre che per peso, colore e diametro anche per qualità sfruttando le più moderne tecnologie fornite da aziende leader del settore, permetterà di offrire prodotti di qualità a chilometro zero, quindi a prezzi convenienti, creando, nel contempo, ricchezza nel territorio attraverso un ciclo economico e produttivo tutto umbro.
Questo avrà, naturalmente, ricadute positive anche per l’occupazione, soprattutto giovanile, l’età media delle aziende aderenti al nuovo consorzio è di 30 anni, in un comparto, quello agricolo, fortemente provato. La scelta di impiantare le nuove produzioni, inoltre, ha permesso il recupero o la riconversione dei terreni agricoli altrimenti abbandonati. Questo ciclo virtuoso è alla base di un progetto, il cui soggetto propulsore e collante è stata Cedof, la società di PAC 2000A Conad che si occupa di ortofrutta, che ha favorito la costituzione di un consorzio di aziende agricole per la produzione in Umbria di frutta da commercializzare nei punti vendita Conad. Cedof si è fatta, infatti, promotrice e garante della riuscita del progetto, impegnandosi nei confronti dei produttori all’acquisto della frutta prima ancora della posa delle piante, permettendo così alle aziende aderenti al consorzio di poter intraprendere, con maggiore tranquillità, gli investimenti richiesti.
Dal canto loro le aziende si sono impegnate a fornire prodotti corrispondenti alle caratteristiche richieste, secondo un rigoroso disciplinare produttivo di qualità.
“Era l’anno 2008 – spiegano rappresentanti del neonato consorzio – quando per la prima volta incontrammo i responsabili di Cedof che ci proposero l’idea di lanciare un progetto strutturato che coinvolgesse l’agricoltura umbra che era ed è in una fase di conversione della produzioni. Il progetto, ci proposero, avrebbe permesso loro di fare economie grazie alla riduzione dei costi di trasporto, nonché dell’impatto sull’ambiente, e di portare ricchezza e occupazione al territorio andando proprio a sostenere produzioni varietali per cui il territorio è ampiamente vocato come melo, pero, ciliegio e susino. La sfida si presentò da subito non facile in particolare per la parte produttiva che è la più incerta vista la mole di investimenti. Nell’estate di quest’anno, dopo sei anni di gestazione, i primi quattro coraggiosi imprenditori agricoli, hanno deciso di costituire il Cfu”.
“Avere la sicurezza del prezzo e delle quantità acquistate – proseguono gli stessi rappresentanti del consorzio – è un grande incentivo e ci permette di poter investire in nuovi impianti di alberi e in nuove tecnologie sia nella produzione che nella trasformazione per far crescere l’attività”. “Questa è la prima esperienza – spiegano da Cedof – in cui un attore della grande distribuzione organizzata come Conad è coinvolto in maniera così diretta in un progetto di produzione. La forza di questa iniziativa sta nel fatto che si promuove un prodotto di filiera corta, 100 per cento umbro, che sarà venduto a prezzi più bassi grazie all’abbattimento dei costi di trasporto. Inoltre, questa collaborazione consente di introdurre in regione nuove produzioni quasi totalmente assenti prima, anche con il recupero di varietà autoctone di frutta, e di continuare a presidiare i territori scongiurandone l’abbandono”.
In questa prima fase operativa, le realtà coinvolte nel consorzio Cfu sono: azienda agricola Il frutteto di Ponte Pattoli, Azienda agricola Stoppini Roberto di Città di Castello, azienda agricola La saporita di Collazzone e Garofano società agricola di Gubbio.
Trentacinque gli ettari impiantati, 17.950 i quintali prodotti nel 2014 di cui 17mila di mele, 600 di pere, 300 di ciliegie e 50 di susine. I terreni utilizzati, solo in parte precedentemente adibiti a frutteti, sono stati recuperati e riconvertiti, perché dismessi o dedicati a produzioni che hanno perso mercato.