Trasparenza, riservatezza, costi e utilità dell’incarico professionale
Nei mesi scorsi la questione del deficit della sanità umbra ha suscitato un ampio dibattito politico e istituzionale, alimentato da numerose denunce pubbliche e interrogazioni promosse dalle forze politiche di opposizione, con particolare attenzione a un incarico da 165 mila euro conferito dalla Regione a KPMG ed ai dati contabili e finanziari analizzati, ad avviso dell’opposizione poco consoni alla realtà. L’obiettivo della consulenza era quello di ottenere un quadro aggiornato della situazione contabile del settore sanitario, anche in funzione dell’eventuale revisione dell’addizionale regionale IRPEF.

Il crescente interesse dell’opinione pubblica e delle categorie economico-sociali ha portato all’intervento della magistratura contabile, che ieri – nel corso di un’adunanza pubblica presieduta da Antonello Colosimo – ha convocato, presso la sede di via Martiri dei Lager, la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e la Direttrice Salute e Welfare, Daniela Donetti.
I nodi al centro del confronto
Durante l’adunanza, la Corte ha posto una serie di quesiti riguardanti le modalità di selezione della KPMG, il contenuto del contratto, i criteri utilizzati per la valutazione del disavanzo sanitario e la corrispondenza tra i dati contabili e l’impostazione economico-finanziaria che ha condotto alla revisione e all’aumento dell’IRPEF.

Secondo la ricostruzione della Direttrice Donetti, la decisione di ricorrere alla consulenza esterna sarebbe stata dettata dall’urgenza e dalla necessità di una lettura tecnica indipendente, finalizzata a supportare l’approvazione della legge di bilancio e a rispettare le scadenze imposte dal Ministero dell’Economia. Il conferimento dell’incarico sarebbe avvenuto per affidamento diretto, sulla base della comprovata esperienza della società. La Direttrice ha inoltre chiarito che l’attività di KPMG è iniziata a titolo gratuito, prima della formalizzazione del contratto, e che lo stesso è da considerarsi in evoluzione, prevedendo eventualmente ulteriori attività a supporto della riorganizzazione dei servizi sanitari.
Le richieste della Corte
Particolare attenzione è stata posta dalla Sezione di controllo sull’estensione delle attività svolte da KPMG: si tratta di incarichi previsti dal contratto originario oppure di servizi extra, soggetti a compensi aggiuntivi? Donetti ha assicurato che tutte le attività rientrano nell’accordo stipulato, aggiungendo che la Regione ha attivato un sistema di monitoraggio mensile per garantire la coerenza e la trasparenza nella gestione dei costi e nella ricostruzione dei dati contabili.

Sul tema del disavanzo – che secondo l’opposizione sarebbe stato sovrastimato – la Regione ha confermato l’esistenza di un deficit strutturale, in parte coperto da misure straordinarie fin dal 2019, e ha ribadito la necessità di rafforzare il sistema di rendicontazione e controllo interno.
Un confronto acceso ma costruttivo
Nonostante il clima teso, il presidente Colosimo ha mantenuto un tono istituzionalmente aperto, definendo la Direzione Salute “una piccola armata napoleonica”, con un riferimento ironico volto ad alleggerire la discussione. Tuttavia, ha chiesto alla Regione maggiore trasparenza sul primo saldo negativo da 90 milioni di euro e sulle successive variazioni contabili che hanno sollevato interrogativi sulla solidità dei dati comunicati. La Regione si è impegnata a rivedere i passaggi critici del contratto e a fornire alla Corte ogni ulteriore elemento utile alla valutazione.